miércoles, 9 de noviembre de 2016

Il caffè: una specie di religione in Italia



Tipi di caffè da bere e principali varietà


Questa sezione tratterà dei principali tipi di caffè, completi di descrizione, caratteristiche principali e modo di preparazione. Scoprirete visitando di seguito come gustare al meglio il caffè quando siete al bar, conoscerete le principali declinazioni di caffè e ancora imparerete a preparare in vari modi il caffè, vi saranno fornite in merito tutte le informazioni necessarie e tanti trucchi e consigli utili.

Tanti sono i tipi di caffè e tra questi parleremo e ci soffermeremmo sulle principali ma anche sulle tante varianti che stanno prendendo posto oggi: il caffè espresso, vero e classico caffè italiano; il decaffeinato senza caffeina; il caffè in vetro che come suggerisce la parola viene servito in un bicchierino di vetro; il caffè corto ossia un espresso ma con un aroma forte e molto ridotto; il caffè lungo con molta più acqua ed è al pari del caffè espresso soprattutto negli Stati Uniti.

Il caffè macchiato invece si realizza aggiungendo al caffè un poco di latte mentre quello schiumato il latte è caldo ed è ricco di schiuma, il caffè corretto; il caffè americano viene servito in una tazza grande con circa il 70% di acqua a temperatura ambiente. Il caffè napoletano è preparato con la cosiddetta caffettiera napoletana; il caffè alla nocciola si ottiene aggiungendo, per rendere il caffè più dolce, della crema alla nocciola, il caffè al ginseng si ottiene aggiungendo estratti di ginseng anche esso come il precedente molto dolce. Il caffè in ghiaccio è ottenuto versando in un bicchiere due cubetti di ghiaccio e del caffè.

Parleremo del caffè in ghiaccio con latte di mandorla, simile al precedente solo che si aggiunge del latte di mandorla; del caffè shakerato che si ottiene agitando del caffè con ghiaccio nello shaker, del caffè d’orzo che si ottiene, a differenza del caffè dove nella preparazione si utilizzano chicchi di caffè, utilizzando solo dell’orzo. Analizzeremo poi il marocchino ed i suoi ingredienti, il caffè frappè, invenzione della Grecia mentre l’irish coffee, caffè lungo con whiskey irlandese e panna.


Caffè lungo, il caffè Europeo

In Italia per caffè lungo intendiamo quella bevanda che uscita dalla macchinetta più lento riempe la tazzina di massimo 70 cl. Ma il vero caffè lungo è un caffè apprezzato in molti paesi al di fuori dell’Italia.

Nei paesi europei, il caffè lungo e l’espresso sono le tipologie più vendute. In Germania, Francia, Austria e Inghilterra, e maggiormente negli Stati Uniti, il caffè lungo, viene fatto con un preparato solubile, la polvere di caffè solubile, viene miscelata insieme all’acqua calda, è messo in un termos o bollitore rimane caldo per ore, permettendo a chiunque voglia di berne una tazza.

Come si prepara un caffè lungo di qualità

Un metodo migliore della formula solubile, per ottenere un caffè lungo di qualità, è quello dell’utilizzo di un filtro, solitamente nelle macchinette per il caffè lungo, troviamo un filtro di forma conica, questo viene riempito con il caffè in polvere e inserito nell’apposito spazio, nella parte superiore della macchinetta, l’acqua va messa nel bollitore generalmente in vetro temperato, o in plastica.

Lentamente l’acqua durante il bollore assumerà così il sapore del caffè dall’interno del filtro, che alla fine del processo prenderà un colore giallognolo o marroncino tenue.

Il sapore del caffè sarà decisamente migliore, di quello solubile, è anche più aromatico, la differenza che intercorre con l’espresso li rende due tipologie di caffè agli antipodi, ma non fatevi ingannare dall’alta presenza di acqua del caffè lungo, la caffeina che assumerete sarà la stessa, se non maggiore di quella contenuta nell’espresso.

Il caffè è una bevanda che crea dipendenza e quando viene preparato allungato, si riesce a berne maggiormente, inoltre in paesi come la Germania e gli Stati Uniti il caffè lungo è anche usato per accompagnare i pasti.

Le caffetterie che offrono questa tipologia di caffè molte volte lo servono accompagnato, dal latte liquido in una piccola caraffina di ceramica, dal latte condensato all’interno di capsule di aluminio, e dalla crema di latte.

Il caffè lungo più ricco di aroma è quello Turco, infatti in Turchia il caffè viene preparato esclusivamente dai grani, che vengono macinati finemente, in un brico di ottone viene scaldata l’acqua e infine viene versata la polvere del caffè, insieme alla polvere del caffè aggiungono altre spezie, la cui più usata è il cardomonio, infine viene versato in una tazza di media dimensione, e fatto riposare per far scendere a fondo la posa del caffè.

Da questa tradizione, che ci si è poi sparsa in tutto il medio oriente, deriva la cosidetta caffemanzia, la lettura dei fondi di caffè, a cui abbiamo dedicato un articolo che vi consigliamo di leggere!

Caffè lungo

Caffè espresso, icona italiana


Il caffè espresso è il classico caffè consumato maggiormente in Italia non a caso è proprio in Italia che è stato inventato i primi anni del 20º secolo. In altri paesi è conosciuto sotto il nome di “caffè italiano”, il quale si distingue da altre tipologie di caffè per la procedura di preparazione che ha subito diversi cambiamenti e modifiche col passare degli anni.

Breve storia del caffè espresso: perché si chiama così?

Sino alla fine del 19º secolo il caffè veniva preparato anticipatamente e conservato all’interno di brocche o recipienti. Spesso la preparazione avveniva il giorno prima e anche per questo motivo la qualità della bevanda era molto scarsa.

Nei primi anni del 20º secolo vengono introdotte le prime macchine per preparare il caffè. Il vantaggio legato all’utilizzo di queste macchine era quello di poter preparare il caffè espressamente su richiesta.

Il termine “espresso” è stato coniato proprio in relazione al tempo immediato di preparazione del caffè.

Come è già stato accennato il caffè espresso si distingue da altre tipologie di caffè per il modo in cui viene preparato, infatti viene ottenuto tramite l’infusione sotto pressione. Tramite l’infusione sotto pressione si ottiene una bevanda molto concentrata. Questo metodo era utilizzato, inizialmente non tanto per conferire gusto e consistenza al caffè bensì per preparare il caffè velocemente.

Come si prepara il caffè espresso

Le moderne macchine per espresso sono composte da due circuiti per l’acqua, il primo dal quale esce acqua fredda e il secondo dal quale fuoriesce vapore e acqua calda.

La preparazione di un buon espresso richiede circa 7/8 grammi di caffè il quale deve essere macinato finemente. La macinatura deve essere fatta istantaneamente o comunque poco tempo prima dell’utilizzo del caffè per evitare la dispersione del suo aroma. Per ogni espresso vengono usati all’incirca 25 ml di acqua bollente (88/90º circa) che insieme al caffè macinato vengono sottoposti a 9 bar di pressione.

Il caffè attraverso l’utilizzo di questo metodo, che richiede tempi di preparazione non superiore ai 30 secondi, risulterà molto concentrato e dalla consistenza vellutata.

Il caffè ottenuto viene servito all’interno di tazzine, solitamente in porcellana per esaltarne il sapore o in biccherini di vetro. L’espresso si contraddistingue inoltre per la composizione della miscela di caffè e per il tipo di tostatura utilizzata, infatti il caffè espresso non deve risultare ne amaro ne bruciato.

Le fasi dell’estrazione del caffè

Le principali fasi dell’estrazione del caffè sono tre:

1.       Fase di bagnazione o pre-infusione: consiste nel bagnare il pannello di caffè lasciando fluire l’acqua calda della caldaia la quale entra nel gruppo. La fase di bagnazione termina dal momento in cui il pannello di caffè risulta totalmente permealizzato.

2.       La seconda fase è quella dell’estrazione: è molto complesso e coinvolge diversi fenomeni chimici e fisici. Consiste nel far passare l’acqua la quale deve avere una determinata temperatura, attraverso lo strato di caffè contenuto all’interno del filtro, il quale deve subire questo processo a pressioni costanti.

3.       La terza e ultima fase, la quale conclude il processo, è quella dell’emulsione degli oli estratti nella fase dell’estrazione, oli che conferiscono al caffè una consistenza cremosa e morbida,

Quanta caffeina è contenuta in un espresso?

Per quanto riguarda i livelli di caffeina contenuti all’interno del caffè espresso variano in relazione a diversi elementi:
·         Al tipo di specie utilizzata (Arabica o Robusta)

·         Al grado di tostatura

·         Alla quantità di caffè utilizzata

·         Al metodo di preparazione

·         Al volume del caffè in tazza

Vi è un motivo se i specialisti consigliano di non consumare più di tre espressi al giorno, infatti ogni tazzina contiene all’incirca 100 mg di caffeina e circa 4 mg di acido nicotico. Ovviamente i valori variano dal tipo di miscela utilizzata (la Robusta apporterà molta più caffeina rispetto all’Arabica in quanto ne è più ricca).

caffè espresso

Caffè corretto, tradizione italiana


Sovente si definisce il caffè corretto, an italian bevarage, descrivendolo come uno shot di caffè unito a un liquore a piacere, ed effettivamente no potremmo essere più d’accordo. L’idea di correggere il caffè con una goccia di liquore, e prettamente italiana.

Anche se il caffè corretto si può trovare nella tradizione dell’intera penisola, i modi di preparazione possono variare di regione in regione.

La ricetta originale, originaria dell’Italia settentrionale, prevede l’aggiunta di una dose di grappa a piacere nel caffè, prepararlo è semplicissimo, potrete scegliere tra lo ordinare un caffè lungo o ristretto che sia, non ci saranno problemi con l’aggiunta della grappa, e una volta uscito versare a piacimento, anche se è preferibile non superare i 5 ml di liquore, per non rovinare troppo la cremosità del caffè.

La grappa migliore per preparare il caffè corretto, è una grappa derivante da molti vitigni, perché la grappa di un unico vitigno ha un sapore troppo coinciso che potrebbe non accompagnarsi bene con il caffè, mentre la grappa prodotta da più vitigni ha un sapore più morbido e aromatico.

Le varianti del caffè corretto sono innumerevoli, se al Nord, soprattutto in Veneto, Friuli, Val d’Aosta e Lombardia il caffè si beve con la grappa, al Sud nel Salento il caffè è corretto con l’anice, un liquore dal sapore simile alla sambuca, per il suo aroma fresco, questa tradizione ha portato alcuni bar, come quello della Gallipoli vecchia, l’adozione di una bottiglina di anice, legata sul bancone del bar, dove è possibile servirsi liberamente, della correzione. 

Il caffè corretto si presta anche con altri liquori, il brandy, che unito al calore del caffè sprigiona un odore senza eguali, il Baileys (o crema di whisky), questo è di solito più gradito ai palati dolci, perché la crema di whisky essendo a base di panna, zucchero e whisky addolcisce molto il sapoore amaro del caffè.

Se invece volete un sapore più marcato, potete correggere il caffè con il rhum o con il whisky liscio, ottenendo così un caffè molto corposo e deciso.

Infine il caffè corretto che accomuna tutta l’Italia è il caffè con la sambuca. L’unione del caffè con la sambuca dona un equilibrato gusto tra dolce e amaro, tra fresco e caldo, non solo la sambuca è usata per correggere il caffè ma anche il caffè è ottimo per ottenere un buon bicchiere di sambuca. Solitamente possiamo trovarla servita o con un chicco di caffè che galleggia nel bicchiere, o con polvere di caffè sulla superficie.

Quante calorie ha un caffè corretto?

Se sono le calorie del caffè corretto a preoccuparvi, non fatelo, perché il caffè espresso amaro, ha solo nove calorie per cento grammi (in una tazzina ce ne vanno 30 all’incirca), ed è vero l’alcol è molto calorico, soprattutto i super alcolici, se prendiamo un classico caffè corretto con grappa, con circa 5 g d’alcol all’interno della tazzina non supereremmo le 35 calorie per caffè corretto, che in fondo non sono molte, quindi non abbiate paura e prendetelo senza troppi pensieri.

...meglio senza zucchero!!!

Inoltre il caffè corretto sarebbe meglio consumarlo senza zucchero perché questo rovina la miscelazione tra il caffè e l’alcol, inoltre se proprio lo volete mettere, sciogliete lo zucchero nel caffè prima di correggerlo, perché al momento della correzione il caffè si raffredda non facendo sciogliere bene lo zucchero.

Liquore a temperatura ambiente

Un ultimo accorgimento per bere un caffè corretto: fatto bene è aggiungere il liquore sempre a temperatura ambiente, perché corretto con un liquore tenuto in frigorifero, distruggerebbe qualunque aroma del caffè.

I liquori da NON utilizzare

Se volete provare nuove combinazioni di caffè e liquore, non utilizzate liquori fruttati, al limone, con aromi all’arancio né vodka o gin, perché renderebbero il caffè nel caso dei liquori fruttati acido, nel caso dei super alcolici come gin e vodka, troppo amaro.

I liquori migliori

Se vi state chiedendo quali sono i migliori liquori che si possono sposare con il caffè sono tutti quei liquori ambrati, provenienti dalle vinacce, stagionati, con aromi definiti e non troppo incisivi.

Il caffè corretto è nato nei paesi del nord Italia, per unire il caffè mattutino a un alcolico che proteggesse i lavoratori dal freddo pungente della neve, ma la sua bontà si è protratta alla fine in tutto il bel Paese, e si è trovato un posto fisso tra le preparazioni della caffetteria classica.

caffè corretto

Caffè freddo, espresso rinfrescante


Tra le bevande sicuramente più amate dagli italiani vi è il caffè freddo.

Il caffè freddo d’ispirazione spagnola, in Italia è una bevanda tipica salentina, consumata principalmente nelle province di Taranto, Lecce e Brindisi. Il caffè freddo è comunemente chiamato caffè in ghiaccio perché servito in un bicchiere di vetro con dei cubetti di ghiaccio all’interno.

Una versione più casalinga è invece il tipico caffè freddo preparato con la Moka. La versione valenziana del caffè in ghiaccio, chiamato Caffè del Tiempo, è più antica di quella salentina, e trova nella ricetta originale delle differenze sostanziali, come l’accompagnamento con una fetta di limone, e l’utilizzo del ghiaccio tritato, preferendolo a quello a cubetti.

Come si prepara il caffè freddo

Il caffè freddo ha una preparazione molto semplice, si fa un espresso normale in una tazzina di caffè, si zucchera a piacimento e si versa successivamente nel bicchiere contenente due o tre cubetti di ghiaccio.

Mescolando lo zucchero precedentemente ci assicuriamo che si sciolga e che si unisca al caffè, inoltre non dobbiamo versare il caffè direttamente nel bicchiere con il ghiaccio poiché l’escursione termica tra caldo e freddo non solo rischierebbe di danneggiare il bicchiere di vetro, e farebbe spaccare il ghiaccio facendo fuoriuscire troppa acqua, ma provocherebbe anche la perdita dell’aroma del caffè che invece vogliamo conservare.

La variante caffè soffiato

Il caffè in ghiaccio, può essere servito snche in un’altra modalità, questa prende il nome di caffè soffiato, per avere questo risultato, basterà seguire il procedimento della bevanda originale, e una volta versata nel bicchiere di vetro avvicinarla all’erogatore di vapore e vaporizzare leggermente al fine di ottenere una lieve schiumatura.

Il caffè leccese

Nel territorio salentino, in ultima accezione, è stata messa a punto un’ultima ricetta, più soddisfacente al palato, il caffè leccese, che prende il nome del capoluogo di provincia dove è stato inventato, è un caffè in ghiaccio servito con l’aggiunta dello sciroppo di latte di mandorle.

In questo caso, viene versato nel bicchiere di vetro oltre al ghiaccio, lo sciroppo, l’espresso uscito dalla macchinetta infine viene versato all’interno senza aggiunta di zucchero, si mescola il tutto e si beve.

La mandorla conferisce al caffè un sapore molto dolce, ma allo stesso tempo non ne sovrasta l’aroma amaro classico dell’espresso.

Caffè freddo preparato a casa

Il caffè freddo preparato in casa invece subisce un procedimento più lungo, si prepara la moka e si fa uscire un caffè non troppo ristretto, di solito si preparano bottiglie da mezzo litro o da un litro al massimo. Per raggiungere la quantità desiderata bisogna fare all’incirca sei caffettiere da quattro tazze per un litro di caffè.

Man mano che è pronta una caffettiera versiamo il caffè in un recipiente e mischiamo mezzo cucchiaino di zucchero per ogni tazza di caffè, terminato di fare il caffè mescoliamo un’ultima volta assicurandosi che lo zucchero si sia amalgamato bene al caffè, e con l’aiuto di un imbuto versiamo il caffè in una bottiglia di plastica, si possono usare le bottiglie di acqua vuote e riponiamo il caffè nel frigo.

Questa soluzione può essere un valido aiuto, soprattutto d’estate quando il caldo ci impedisce di accendere i fornelli del gas, o comunque per dissetarsi con una bevanda energetica e naturale.

Caffè freddo e caffeina

La caffeina contenuta nel caffè freddo è sempre la stessa dunque, anche se viene più semplice berlo, bisogna moderarne l’assunzione. Un’ultima versione del caffè freddo, sia essa casalinga o al bar, e la granita di caffè, a casa la preparazione è identica a quella del caffè freddo, l’unica differenza è che invece di riporlo nel congelatore lo riponiamo nel freezer, non si deve congelare del tutto, dopo un paio d’ore lo possiamo uscire, lasciarlo stemperare e berlo.

La granita di caffè

Per il caffè in granita, si consiglia di non farne un litro per volta ma di limitarsi ad una bottiglietta piccola, perché se non consumato per tempo, rischia di perdere il sapore originale.

Il caffè in granita al bar, invece viene preparato con l’ausilio di un granitore, solitamente la sera prima di chiudere o la mattina prima d’iniziare il servizio, si fanno molti caffè lunghi nelle tazze del cappuccino, si versano in un secchio e si mescola lo zucchero, qui contiamo un cucchiaino per tazzina, finito il procedimento si versa il liquido nella granitiera che porterà il caffè alla giusta consistenza.

Il caffè dimostra tutto il suo gusto anche nella sua versione fredda, è l’ideale, soprattutto nelle zone balneari e perfetto da consumare in spiaggia. Molto spesso si può accompagnare con frutta fresca di stagione come le pesche, le ciliegie, nespole e uva, delle mandorle sbucciate e dal cocco.

Può essere accompagnato anche da dolci estivi come la cheesecke, torte gelato, cioccolata fondente e mousse alla vaniglia. Una bevanda ottima dunque per dissetare e per accompagnare i dolci momenti delle soleggiate giornate estive.

caffè freddo

Caffè doppio, un concentrato di pura caffeina


Caffè doppio: cos’è  e come si prepara

Il caffè doppio è semplicemente un doppio espresso. Spesso capita che la mattina si senta la necessità di bere una caffè più lungo del solito; il caffè lungo, però, ha una dose maggiore di acqua rispetto all’espresso o al caffè ristretto.

Nel caffè lungo la concentrazione di caffeina rimane sempre la stessa, aumentando dunque esclusivamente la dose di acqua; in questa preparazione si perde una parte dell’aroma intenso dell’espresso oltre che ad una parte della cremosità alla quale gli amanti del caffè sono affezionati.

Il doppio espresso invece è un buon compromesso tra il caffè lungo e l’espresso, una bevanda cremosa ed energica che permette di fare una buona colazione ricca d’energia. Il caffè doppio, contiene esattamente 50 cc di caffè a differenza dell’espresso normale che solitamente ne contiene tra i 20 e i 25 cc.

Come preparare il caffè doppio al bar

Per preparare un buon caffè doppio al bar, bisogna semplicemente prendere il braccio da due porzioni, inserire il dosaggio esatto di due caffè, quindi quattordici grammi circa, premere con lo stantuffo eliminando il caffè in eccesso e attaccare il braccio alla macchinetta.

Per una buona riuscita del caffè doppio, inserire direttamente al di sotto dell’erogatore una tazza da cappuccino (preferibilmente di quelle calde, tenute sullo scaldatazze) e lasciate che la macchina eroghi la bevanda. Una buona consuetudine per far sì che il caffè rimanga cremoso e non lasciare che il tempo di erogazione sia più lungo del solito, ma compiere l’operazione come se si stessero facendo due normali espressi.

Se invece avete una macchina nuova con lo spegnimento automatico, non dovrete fare nulla, solo attendere che la macchina da caffè termini l’erogazione.

Come preparare il caffè doppio con la macchina da espresso casalinga

In base alla macchina da caffè che avete a casa, potete ottenere un caffè doppio in diversi modi. Con le capsule per espresso o le cialde, sarete costretti a versare un caffè per volta nella tazza del cappuccino o in una tazza in ceramica più grande, se la macchina non dispone dello spegnimento automatico, assicuratevi di non far scendere un caffè troppo allungato e di spegnere l’erogazione al momento che si forma una buona schiuma.

Per le macchinette che invece funzionano anche con il caffè in polvere, tutto dipende dalla capienza del braccio o del filtro della macchina, se avete un braccio che vi consente di fare due caffè nello stesso momento potrete semplicemente mettere la stessa porzione di due caffè e lasciarli erogare nella stessa tazza.

Infine, se avete una delle macchine da caffè espresso casalinghe più nuove, con macinacaffè interno, potreste trovare l’opzione doppio caffè direttamente tra le impostazioni della macchina, segnalando la quantità e l’intensità desiderata.

Varianti del caffè doppio

Questa bevanda può essere soggetta a variazioni quanto e come l’espresso tradizionale. Potrete infatti, creare una variante del caffè freddo, ossia il caffè doppio in ghiaccio, questo per essere preparato deve essere versato in un bicchiere di vetro come quello del latte macchiato, è preferibile servirlo con ghiaccio a parte ma se non è possibile potete mettere due o tre cubetti direttamente nel bicchiere, in ogni caso prima di mettere il ghiaccio è necessario zuccherare il caffè se lo si desidera dolce.

Il caffè doppio macchiato, o un cappuccino con caffè doppio, entrambi possono essere serviti nella tazza da cappuccino, il primo versando semplicemente un po’ di schiuma di latte all’interno della tazza, il secondo con una porzione di latte schiumato più abbondante e una spolverata di cacao.

Il doppio caffè in vetro, quest’ultimo prevede la stessa preparazione del classico espresso doppio, utilizzando però un bicchiere di vetro, va bene anche quello del succo di frutta o il bicchiere del latte caldo. Infine, potrete avere anche un caffè doppio lungo, o un caffè doppio ristretto.

caffè doppio


Caffè ristretto, essenza di caffè


Qualcuno ama il caffè lungo, c’è chi lo prende normale, chi vuole un po’ di latte o lo desidera corretto, e infine c’è chi invece il caffè lo ama ristretto.

Il caffè ristretto consiste nell’ottenere la stessa dose di caffè in una minore di acqua, chi ama il caffè ristretto lo prende per il suo sapore forte, la sua intensa cremosità e il suo alto contenuto di caffeina, in poco liquido.

Il caffè ristretto riporta le qualità dell’espresso in pochissimi millilitri, se lo ordinate al bar, noterete la sua ampia differenza con un caffè lungo, e la sua dimensione ridotta anche rispetto a un caffè normale.

Come fare caffè ristretto

Per ottenere un buon caffè ristretto, non si deve fermare la macchinetta prima della fuoriuscita dell’intero caffè, ma bisogna far si che scendendo lentamente quasi a goccia a goccia l’erogazione del caffè si fermi da solo, in questo modo è possibile bere un ottimo caffè ristretto.

Con la macchinetta per espresso professionale, dovrete inserire nel braccio del caffè 7 grammi di caffè come nella dose di un caffè normale, successivamente dovrete stringere il braccio nella macchinetta con molta forza per non far entrare troppa acqua all’interno del filtro, e azionate la macchinetta se il caffè esce lentamente e con un colore scuro e denso, avrete ottenuto un ottimo caffè ristretto.

Con la macchinetta casalinga il concetto è lo stesso, se utilizzate la Moka, nella parte sottostante dove mettete l’acqua, dovrete riempirla per metà o poco più, mentre riempirete generosamente il filtro del caffè, in questo modo mettete la caffettiera a fuoco basso, in questo modo l’acqua arriverà a bollore più lentamente arricchendosi del sapore del caffè che alla sua fuoriuscita naturalmente non riempirà l’intera moka, ma avrà un gusto più marcato.

L’unica attenzione da apporre quando si fa un caffè ristretto è di non bruciarlo, altrimenti il risultato sarà imbevibile, per non bruciarlo non bisogna superare la dose di caffè consigliabile e non creare una pressione superiore ai dodici chili al momento della pressatura. Per facilitarne la riuscita, le macchinette professionali moderne possiedono un bottone apposito per il dosaggio dell’acqua, che vi permetterà di ottenere un ottimo caffè ristretto semplicemente premendo il tasto apposito.

Prendere il caffè ristretto vuol dire amare il sapore deciso del caffè, solitamente il caffè ristretto si prende inoltre per digerire dopo i pasti, perché il suo elevato contenuto di caffeina e il suo gusto amaro dà allo stomaco una sensazione più immediata di leggerezza, inoltre è ottimo anche dopo una serata nella quale si è bevuto troppo, o nel caso si abbia l’alito cattivo, un caffè ristretto amaro può attenuare il problema di alitosi. Il caffè ristretto è anche usato come base per altre preparazioni di bevande al caffè, come il caffè shakerato, per non disperdere il gusto a contatto con altri ingredienti.

Il caffè migliore per ottenere un buon ristretto è una miscela tra Arabica e Robusta, in proporzione 90/10, si può preferire unamiscela più equilibrata che sia formata sia da caffè Robusta sia da caffè Arabica, 70/30 per avere un sapore molto più deciso nel caffè ristretto.

Il caffè ristretto solitamente non è preso accompagnato, ma si prefeerisce berlo da solo, sia perché si presta poco al sorseggiarlo insieme a un cornetto, un pasticcino, o un qualunque dolce, sia perché la maggior parte dele volte si ordina la mattina per avere un concentrato di energia senza pari. Aggiungere zucchero o accompagnarlo con un dolce eliminerebbe la sua funzione di energetico, inoltre non è consigliabile prendere il caffè ristretto accompagnato del latte perché ne eliminerebbe tutto il gusto e l’intensa cremosità data da questa ricetta, che se vuol essere apprezzata a pieno deve essere rispettata nella sua integrità, altrimenti si può semplicemente ordinare un’altra tipologia di caffè più gradevole al nostro palato.

Il caffè ristretto è una tipologia di bevanda, servita maggiormente sul territorio italiano, che offre una più vasta gamma di espresso, all’estero il caffè ristretto è intenso come un caffè espresso normale, a meno che non vi troviate all’interno di una caffetteria italiana, dove invece sarà possibile berlo senza restrizioni.

caffè ristretto

Caffè Shakerato, gusto e cool al massimo


Il caffè Shakerato può essere una scelta fresca e gustosa al classico espresso, lo troverete nei migliori bar, e in tante varianti in grado di accompagnarvi nei vari momenti della giornata.

Dalla versione classica, ideale per la mattina, alla sua versione con panna e cioccolato per un gusto più dolce per il dopopranzo o nel pomeriggio, fino alla versione alcolica preparata con liquore alla vaniglia, Irish Cream o Amaretto, potrete trovarlo anche con un classico accompagnatore del caffè, la sambuca.

Caffè Shakerato, gli ingredienti

Gli ingredienti base del caffè shakerato sono pochi e semplici (caffè ristretto, ghiaccio e zucchero liquido) e naturalmente lo strumento indispensabile per la sua preparazione, lo shaker.

Per un risultato impeccabile, seguire le dosi e il procedimento è d’obbligo. Andiamo a vedere nel dettaglio gli ingredienti:

-          Due caffè espressi ristretti (50 cc)

-          Quattro cubetti di ghiaccio

-          Uno o due cucchiani circa di zucchero liquido o zucchero di canna in grani (il cucchiaino di riferimento della ricetta è il cucchiaino da caffè, quello più piccolo e piano, da non confondere con quello da tè più grande e capiente)

Caffè Shakerato, come si prepara

Il segreto per la riuscita di un perfetto caffè shakerato non è però negli ingredienti, bensì nell’ordine in cui sono inseriti, dunque prendete lo shaker, mettete all’interno i cubetti del ghiaccio, mezzo cucchiaino di glucosio o di zucchero di canna in grani (vi consiglio una dose di zucchero al quanto bassa per non ottenere un gusto troppo dolce).

Lo zucchero è da utilizzare preferibilmente in forma liquida, perché quello in grani potrebbe non sciogliersi, rovinando il gusto, inoltre la dose di zucchero può essere moderata a piacimento, ma non può essere eliminata, la presenza dello zucchero è necessaria.

Ora preparate due caffè ristretti, deve essere ristretto perché l’aroma non si deve disperdere in una quantità troppo alta di acqua, il ghiaccio ne fornisce già la giusta dose. Nel caso il caffè venga lungo, potete risolvere il problema, aumentando la dose di ghiaccio da tre a quattro cubetti.

Il caffè va versato bollente, e immediatamente nello shaker, infine agitate il tutto per dieci, quindici secondi, e servite in un bicchiere da martini freddo.

Il bicchiere è importante al fine di una buona riuscita, deve essere freddo, perché il caffè mantenga la sua schiuma il maggior tempo possibile, inoltre consiglio la coppa da martini, o il bicchiere da cocktail perché con il suo stelo lungo e sottile e la bocca a forma conica rovesciata (di solito l’ampiezza è di 90º) è ideale per rendere il vostro caffè shakerato non solo buono ma anche chic ed elegante, al momento della sua preparazione.

Il caffè shakerato preparato a casa

Vi starete chiedendo se il caffè shakerato si può preparare anche in casa, ebbene sì, può essere fatto anche nella comodità della vostra cucina, se avete una buona macchinetta da caffè espresso manuale, o una buona Moka, con qualche piccolo accorgimento potrete ottenere fantastici risultati, e un’enorme soddisfazione nel servirlo ai vostri ospiti nel dopo cena.

La ricetta di base rimane quella descritta sopra, adesso vi illustrerò, però, i segreti della sua versione casalinga.

Con la macchinetta del caffè espresso e il bracetto caricabile a polvere, inserite una dose leggermente maggiore di caffè nel braccio e premete con forza, aiutati da un cucchiaino, fino a vederlo compattarsi, inserite il braccio nella macchinetta stringendo bene nell’incastro e lasciate uscire il caffè lentamente.

Se invece avete la Moka non disperate, è possibile ottenere un caffè ristretto anche con quest’ultima, regolate la fiamma mantenendola bassa e posizionate perfettamente la moka, coprendo centralmente il fornello, utilizzate il fornello adatto alla circonferenza di base della caffettiera. Controllate man mano che esce e spegnete alla dose necessaria.

Una volta ottenuto il caffè ristretto, se non avete uno shaker, prendete un bicchiere da latte o comunque di forma allungata e ampia in vetro, e un bicchiere più piccolo da utilizzare come incastro, come al bar inserite il ghiaccio e lo zucchero nel bicchiere, il caffè bollente e agitate il tutto, versate in un bicchiere freddo, se avete una coppa martini, sarà perfettamente come quello del vostro bar preferito.

Questa era la ricetta del caffè shakerato base, analcolica e rinfrescante, una volta provata non potrete farne a meno, inoltre lo potrete ottenere facilmente anche a casa, prepararlo per gli amici e mostrare una versione moderna del semplice caffè freddo.

Caffè shakerato, le altre versioni

La nostra esplorazione all’interno del gusto shake non termina qui, come anticipato ci sono varie versioni con cui arricchire questa bevanda. La prima quella per i golosi è con l’aggiunta di panna e cacao, con una semplice bomboletta di panna spray, o se preferite con della panna montata fresca, potrete guarnire il vostro bicchiere, il tocco finale sarà dato da un filo di glassa di cioccolato o da un po’ di cacao amaro mischiato a polvere di caffè e spolverato sopra con un setaccio per dolci.

Se non amate il cacao, potrete utilizzare al posto della glassa al cioccolato, una al caramello. Il sapore dolciastro del caramello esalterà maggiormente l’aroma del caffè.

La versione del caffè shakerato analcolico può essere arricchito (in molti bar si trova già preparato così) con l’estratto di vaniglia liquido, se aggiungete questo estratto alla preparazione del caffè shakerato, dovrete premunirvi con degli accorgimenti nelle dosi della ricetta.

La dose di caffè e di ghiaccio rimane invariata, mentre dovrete diminuire la dose di zucchero liquido, poiché l’estratto di vaniglia è molto dolce di per sé, quindi il rapporto sarà mezzo cucchiaino di zucchero liquido e uno o due cucchiaini di estratto di vaniglia, il procedimento rimane invariato.

La versione night o alcolica, come preferite chiamarla, è invece preparata con l’aggiunta di un liquore. I liquori che maggiormente si sposano con il caffè shakerato sono quelli alla vaniglia, il Baileys, o una qualunque Irish Cream (Crema di whisky), l’amaretto, preferibilmente l’amaretto di Saronno, e infine solo per i veri appassionati del classico caffè e sambuca, quest’ultima può donare un sapore fresco e inimitabile alla ricetta.

Caffè shakerato alcolico: ricetta e come prepararlo

La preparazione del caffè shakerato alcolico è leggermente differente. Gli ingredienti sono:

-          Due caffè ristretti

-          25 cc di acqua fresca naturale

-          Due cucchiani di zucchero liquido, o di canna in grani

-          Quattro cucchiai di liquore alla vaniglia, Baileys, amaretto. Se utilizzate la sambuca due cucchiai.

-          Tre cubetti di ghiaccio

Il procedimento per ottenere il risultato perfetto è simile a quello del caffè classico, inserite nello shaker il ghiaccio, l’acqua fresca naturale, lo zucchero, il liquore che preferite e infine il caffè caldo, shakerate per circa venti secondi, gli ingredienti sono di più, e servite in un bicchiere da cocktail.

Il bicchiere da martini potrebbe risultare troppo piccolo, per questa ricetta, è preferibile un bicchiere a coppa, l’ideale sarebbe un calice da vino rosso, con la bocca ampia e lo stelo stretto. Da servire sempre rigorosamente freddo, non bisogna mai servire il caffè shakerato in un bicchiere a temperatura ambiente, rovinerete il risultato.

Adesso che avete tutte le informazioni per ottenere un ottimo e vario caffè shakerato non aspettate, inserite la bevanda nel vostro bar e locale, o preparatevelo a casa in una serata tra amici, Diventerà il compagno delle vostre estati.

caffè shakerato

Latte macchiato, arte tra caffè e latte


All’interno di questo appuntamento vi presentiamo una delle bevande più amate in Italia: il latte macchiato.

Il latte macchiato è una variante dell’espresso, ottenuta versando della schiuma di latte sul caffè. In Italia il latte macchiato è un must, irrinunciabile per chi non ama il caffè nero, o per chi desidera aggiungere una nota di sapore in più al suo risveglio quotidiano.

Ottenere un latte macchiato non è una impresa semplice, spesso a casa quando aggiungiamo del latte al caffè, otteniamo nella tazzina una bevanda di colore chiaro e dal sapore più dolce, il latte macchiato invece ha come regola principale quella di mantenere separata la schiuma del latte e il caffè espresso sottostante, mantenendo così intatta la corposità del caffè e donandoci il gusto di una schiuma di latte cremosa.

Il latte macchiato è il giusto compromesso tra latte e caffè, per chi non desidera bere una tazza troppo ricca di latte, ma che comunque ne vuole tastare il suo ottimo sapore accompagnato al caffè. Caffè e latte sono da sempre considerati ottimi alleati, ma se il latte non viene preparato adeguatamente, non possiamo ottenere la soffice schiuma, simbolo del caffè macchiato.

Come fare un perfetto latte macchiato

Per fare un latte macchiato dobbiamo avere una buona macchinetta del caffè; un buon caffè e del latte intero (meglio se versione bar), il latte intero ne assicura l’ottima riuscita, rispetto a quello scremato, che non avendo grassi al suo interno impedisce la formazione della schiuma.

Se siamo esperti il caffè e il latte vanno preparati insieme, se non si riesce prepariamo il caffè nel braccio e inseriamolo nella macchina, quando il latte è quasi pronto azioniamo il pulsante per far fuoriuscire il caffè.

Per preparare la schiume è necessario che il latte sia freddo di frigorifero, nell’apposito bricco in acciaio, il più adatto a una capienza di 120 ml, nel riempirlo dobbiamo porre attenzione a inserire la giusta dose, un segreto à avvicinare il bricco al beccuccio del vaporizzatore e versare il latte fino a quando non ne sfiora la punta, ora azionate il vaporizzatore. Una volta azionato il vaporizzatore, dobbiamo posizionare verticalmente il bricco, e con un leggero movimento oscillatorio creare un vortice nel latte senza immergere l’intero tubicino nel liquido, ma tenendolo sempre al livello della superficie.

Inoltre la temperatura perfetta non deve superare i 71 gradi, perché il latte deve solo schiumare non deve diventare bollente, ne tanto meno fare troppo bolle. Raggiunta la schiuma ideale, togliamo il bricco da sotto il vaporizzatore e battiamolo con due tre colpi secchi sul bancone, in modo da far salire la schiuma in superficie, e lasciando il latte ancora liquido al di sotto. Se avrete raggiunto il giusto risultato con un leggero movimento del polso fate cadere la schiuma di latte nella tazzina del caffè, con delicatezza e senza versarne troppa, la giusta dose macchia solo il caffè nel centro lasciando i bordi color nocciola.
Se ancora non avete dimestichezza con il bricco, potete raccogliere la schiuma con un cucchiaino a adagiarla sul caffè. Ottenere un latte macchiato di prima ordine necessita di impegno e pratica, quindi non scoraggiatevi se non riuscite a prepararlo al primo colpo, inoltre nella caffetteria, un buon latte macchiato risulta la bevanda più difficile da preparare. Il caffè macchiato viene preso in vari momenti della giornata, se ordinato di mattina, molto spesso viene accompagnato da un croissant o da una brioche.

Latte macchiato, perfetto per lo spuntino pomeridiano

Se preso nel pomeriggio, al posto del classico tè, che contraddistingue la cultura inglese, può essere accompagnato da pasticcini, dolci fatti in casa, pasta di mandorle.

Il latte macchiato molte volte può essere una preclusione per chi invece è intollerante al lattosio, ma molti bar, negli ultimi tempi, utilizzano vari tipi di latte vegano o senza lattosio. Dal latte vegano è più difficile ottenere una schiuma perfetta, ma sicuramente quello che si presta meglio è il latte di soia perché più corposo e grasso, per chi non potesse bere nemmeno quello di soia si può ovviare su il latte di riso, mentre il latte estratto dalle mandorle è inutilizzabile per la preparazione del caffè macchiato.

Il latte senza lattosio, o ad alta digeribilità, può essere utilizzato, ma per ottenere una buona schiuma deve essere freddo e mantenuto in un frigo con la temperatura fissata sui quattro gradi centigradi, mentre nell’utilizzo del latte intero di alta qualità la temperatura può essere tenuta sugli otto gradi centigradi.

Ora non abbiamo più ostacoli, dobbiamo solo imparare a usare bene la macchinetta del caffè e potremmo ottenere e offrire un ottimo latte macchiato a chiunque che lo chieda, e infine possiamo godercelo anche noi.

latte macchiato

Il cappuccino, la colazione di ogni italiano


In Italia è la bevanda che, da solo o con un croissant, non può mancare a colazione; nei paesi dell’Europa dell’Est è il fine pasto ideale: stiamo parlando dell’amatissimo cappuccino, la bevanda che fonde caffè espresso e latte montato a schiuma in un connubio perfetto.

Il cappuccino è una delle bevande italiane più amate e consumate all’estero, ma in realtà le sue origini non arrivano dal nostro Bel paese. Dove nasce allora?


Nascita ed evoluzione del capuccino

Sembrerebbe, infatti, che la bevanda ha le sue radici in una Vienna di fine ‘600, da parte del frate cappuccino Marco da Aviano; egli fu inviato in città da parte del Papa per riunire le potenze europee contro l’esercito ottomano che assediava la città, riuscendosi.

Il frate, in seguito, ancora in soggiorno a Vienna, si diresse in uno dei tanti cafè che aprirono all’epoca, grazie ai sacchi di caffè che i Turchi furono costretti a lasciare in segno di sconfitta. Marco da Aviano assaggiò la nuova bevanda ma, trovandola troppo forte, decise di far aggiungere del latte per addolcirne il sapore: l’unione del latte al caffè rese la bevanda di un colore simile al saio del frate cappuccino, “Kapuziner” per la precisione, e così venne battezzata la nuova bevanda.
Possiamo appurare, perciò, che l’origine del cappuccino è austriaca, ma se definiamo la bevanda tipicamente italiana una ragione esiste: infatti, il cappuccino viennese era molto diverso da quello che beviamo oggigiorno. Esso veniva preparato estraendo il caffè col metodo “alla turca” ed il latte non veniva montato; il capuccino che conosciamo oggi ha origine intorno agli anni ’30 del ‘900, a Trieste e in alcuni territori austroungarici di proprietà italiana, grazie all’avvento delle prime macchine espresso.

Oggi, il cappuccino è definita, insieme al classico caffè espresso, la bevanda “made in Italy” per antonomasia, richiestissima nel bar, e non solo: infatti, molti italiani sono diventati esperti nella preparazione del cappuccino casalingo. Ma come si fa?

Come si prepara il cappuccino in casa

Generalmente, sono tre gli ingredienti principali per un buon cappuccino.

Ingredienti ed utensili per 1 persona:

-          125 ml di latte (preferibilmente intero, per una schiuma corposa)

-          25 ml di caffè

-          Montalatte elettrico

-          Zucchero (generalmente vanno bene da 1 a 3 cucchiaini)

Procedimento:

Innanzitutto, bisogna mettere a scaldare il latte in un pentolino, rendendolo caldo ma non bollente; successivamente, versare il liquido in una ciotola e montare con l’aiuto del montalatte, fin quando la superficie non diventa spumosa e brillante (in caso ne siete sprovvisti, va bene anche la frusta elettrica). Lasciar riposare per cinque minuti il composto.

Adesso, bisogna preparare il caffè col metodo che più preferite (va bene sia con la classica moka, sia quello in cialda o capsula), versarlo in una tazza ed, infine, aggiungere delicatamente il latte.

Il cappuccino può essere guarnito in vari modi: c’è chi preferisce la classica spolverata di cacao in polvere in superficie, chi gradisce li più un velo di cannella in polvere, chi invece preferisce rendere il suo cappuccino più goloso con una noce di panna sulla schiuma.

Montare il latte: infiniti modi

Sono diversi i modi con cui il latte può essere montato: oltre al montalatte ed ala frusta, la scelta ricade spesso sull’erogatore di vapore, in quanto, spesso, è in dotazione con le macchine da caffè elettriche. Per un buon cappuccino, però, bisogna avere un occhio di riguardo per i piccoli dettagli: in primo luogo, bisogna far andare a vuoto, per un paio di secondi, il getto dell’erogatore; questo preché il getto iniziale sprigiona una piccola quantità d’acqua che potrebbe rendere la nostra bevanda leggermente “acquosa”; montare il latte in un recipiente d’acciaio facendo si che il liquido non trabocchi e bolla troppo; una volta montato, bisogna ruotare il contenitore in senso sia orario che antiorario, per evitare la formazione di bolle d’aria; infine, aspettare un minuto prima di versarlo nella tazza.

Una tecnica sicuramente più prattica prevede l’utilizzo di un barattolo di vetro ed un microonde. In questo caso, bisogna versare il latte all’interno del barattolo, chiudere il contenitore con l’apposito coperchio e shakerare energeticamente per almeno 30 secondi; successivamente, svitare il coperchio e riscaldare per altri 30 secondi il barattolo nel forno a microonde; infine, unire il liquido al caffè.

Un modo “anticonvenzionale” è sicuramente quello che prevede l’utilizzo della bottiglia di plastica: la procedura è estremamente semplice: basta aggiungere il latte all’interno della bottiglia e sbattere con forza finchè non si formerà la schiuma; questo è un metodo che permette di utilizzare sia latte caldo che freddo. Attenzione però: maggiore sarà la quantità di latte all’interno della bottiglia, maggiore sarà il tempo che servirà per far formare la schiuma; quindi, è preferibile aggiungere poco liquido per risparmiare tempo ed energie.

Infine, un utensile che rende facile e veloce la formazione della schiuma è certamente lo sbattitore per latte, che, oltretutto, è anche economico: bisogna soltanto versare il latte in un recipiente in acciaio, immergevi lo sbattitore ed azionarlo 30 secondi; in poco tempo avrete una schiuma perfetta.

Bimby e cappuccino: la procedura

Oggi, molti non possiamo fare a meno del Bimby, robot da cucina dalle qualità eccelenti. Ebbebe, è possibile preparare un cappuccino perfetto in poco più di cinque minuti.

Ingredienti per due persone:

-          300 g di latte intero

-          Un cucchiaio di caffè solubile

-          Un cucchiaio di zucchero semolato

Procedimento:

Bisogna inserire tutti gli ingredienti all’interno del boccale, far cuocere il tutti a 60º per cinque minuti a velocità 4, infine azionare a velocità 8 per altri 35 secondi.

Adesso, non resta altro che versare la bevanda all’interno di una tazza e gustarla piacevolmente.

cappuccino

Il caffè decaffeinato, a prova di nervosismo


Il caffè decaffeinato nasce a Brema nel 1905 grazie a Ludwig Roselius, il quale lo ha sperimentato e dopo pochi anni commercializzato con il nome di caffè Hag.

Oggi il decaffeinato è bevuto regolarmente da circa il 12% dei consumatori di caffè, ma sono molti di più (circa il 30%) quello che lo bevono ogni tanto.

Che cos’è il caffè decaffeinato?

Il caffè decaffeinato è un caffè al quale è stata rimossa, per mezzo di un processo tecnologico, la caffeina in esso contenuta.

Lo standard internazionale impone una rimozione del 97,5% della caffeina dai semi di caffè, mentre lo standard europeo impone un residuo di caffeina nei chicchi di caffè inferiore allo 0,1%. In termini di quantità residua nei chicchi, i due standard si equivalgono.

Infatti il decaffeinato nasce attraverso un processo di lavorazione che può essere effetuato in tre modi differenti, tutti e tre rigidamente controllati e regolamentati dalla legge italiana.

Secondo la norma vigente in merito, infatti, un caffè decaffeinato, per essere definito tale, non deve contenere più dello 0,15% di caffeina e, in più, la legge fissa rigidamente anche la quantità dei due solventi che possono essere impiegati nel processo di estrazione della caffeina (il diclorometano e l’acetato d’etilene).

Le procedure per la decaffeinizzazione

Esistono sostanzialmente due tipi di procedure per la decaffeinizzazione:

-          Estrazione con solvente chimico: è il sistema caffè più classico, e secondo molti tecnici ancora quello che dà i risultati migliori, riuscendo a togliere la caffeina lasciando intatte le qualità organolettiche del caffè. Con questo metodo il caffè viene prima messo a bagno in acqua per la fase di “gonfiaggio”; a questa fase segue quella del trattamento vero e proprio, in cui il caffè viene messo a bagno con una sostanza, di solito diclometano, che riesce selettivamente a “catturare” la caffeina lasciando passare le altre sostanze. In alcuni casi si usa acetato di etile per sciogliere e portare via la caffeina. Acetato di etile è abbastanza naturale – lo si può trovare nella frutta – ma è anche moderatamente tossico.

-          La decaffeinizzazione ad acqua: estrazione ad acqua è molto semplice. I chicchi di caffè verdi sono immersi in acqua calda, che estrae la caffeina, stavolta purtroppo insieme a tutti gli altri ingredienti che rendono il gusto del caffè così buono, in pratica è come se si facesse un’enorme caffè. L’acqua viene poi filtrata attraverso filtri al carboni attivi, che trattengono la caffeina lasciando passare le altre sostanze. Questo sistema, davvero del tutto naturale, tende però a “stressare” molto il caffè.

-          La decaffeinizzazione a CO2: l’estrazione a CO2 appare più complessa, è del tutto naturale, e sfrutta la variazione di stato da liquido a gassoso dell’anidride carbonica; nel momento in cui, a 72,8 atmosfere, il liquido e il gas raggiungono densità identiche, il biossido di carbonio supercritico risultante diventa un solvente eccelente per la caffeina, così come per molti altri composti organici.

Il caffè decaffeinato è sicuro?

Nonostante vi siano discordanti pareri che mettono in dubbio la qualità e la sicurezza del caffè decaffeinato, recenti studi hanno dimostrato che quest’ultimo non è affatto pericoloso, tuttavia è sempre bene, visto che si può scegliere tra caffè decaffeinato ad acqua e decaffeinato per mezzo di solventi, scegliere quello per il quale è possibile capire esattamente quale metodo sia stato utilizzato.

Nel 2004 in Etiopia è stata scoperta una varietà di arabica, la Coffea charrieriana, che contiene percentuali di caffeina simili a quelle di un decaffeinato, in un futuro prossimo forse sarà disponibile su larga sacla e sostituirà il caffè decaffeinato.

Tuttavia anche oggi sono disponibili varietà di caffè 100% arabica (che contiene mediamente la metà della caffeina di una robusta) che contengono quantità molto basse di caffeina e possono quindi essere tollerate da chi sceglie il caffè decaffeinato solamente per ridurre la quantità di caffeina assunta nell’arco della giornata.


Per finire, il caffè marocchino


Introduzione

Il caffè marocchino è un’ottima e deliziosa variante del normale espresso. Si tratta di un nuovo tipo di caffè ormai rinomato in tutta Italia. Geograficamente, le sue origini vengono collocate ad Alessandria. Era la terra del celeberrimo Conte Camillo Benso di Cavour. A lui sembra strettamente legato il caffè marocchino. Pare infatti che questa bevanda sia una variazione del “bicerin”, tanto amato dallo statista. Era una bevanda composta da latte, cioccolato e caffè. Lo servivano solitamente in lunghi bicchieri. Il nome deriva dalla sua particolare colorazione. Essa deriva dall’amalgama dei suoi deliziosi componenti. Il caffè marocchino racchiude in sé tutto l’aroma ed il profumo dei suoi deliziosi ingredienti. Preparare quest’ottimo caffè marocchino non è un’impresa complicata. Basterà solo attenersi a poche e semplici regole.

Assicurati di avere a portata di mano:

-          Caffè espresso

-          Latte

-          Panna

-          Cacao in polvere

-          Zucchero

Il segreto per una buona riuscita del caffè marocchino? Scegliere ingredienti di buona qualità! Inoltre assicurarsi di realizzare un’ottima montatura del latte. Ciò servirà ad ottenere la caratteristica schiuma densa e morbida. Servirà una buona macchinetta per espresso. Ormai è in uso in moltissime cucine del nostro paese. Assicurarsi poi che il latte sia molto freddo. Bisogna anneterlo fino alla metà del recipiente di metallo scelto. Accendere la modalità vapore, inserire il beccuccio ad un centimetro di profondità sul livello del liquido. Azionare al massimo l’erogazione. Una volta montato, inserire la lancia più a fondo. Scaldare così alla temperatura desiderata. Lasciar riposare per mezzo minuto. Un buon consiglio? Preparare la crema sempre prima del caffè!

Prendere ora una tazzina di vetro trasparente. Sarà gradevole ed elegante alla vista! Spolverare abbondantemente il fondo con del cacao amaro in polvere. Montare il latte fino a che diventi una schiuma morbida. Versarlo all’interno della tazza. Mettere la tazzina sotto il getto della macchina. Erogare il caffè. Infine zuccherare a piacimento. Un ulteriore modo di formulare il marocchino? Immetendo il caffè direttamente nella tazza. Far cadere a pioggia un cucchiaio di cacao abbondante. Poi versare la crema di latte sino all’orlo. Infine, decorare! Rispolverare con il cioccolato in polvere e finalmente gustare.

Anche chi non possiede una macchina per espresso potrà divertirsi nel creare questa squisita bibita! Come fare? Ecco come preparare un buonissimo caffè marocchino in modo ancora più semplice. Al posto del latte adoperare della panna montata. Per una tazza ne basteranno 30 g. Sarà possibile utilizzare direttamente la panna spray del supermercato. Fare una base di cacao sul fondo. Mettere sul fuoco il quantitativo necessario di caffè. Andrà bene il semplice caffè fatto con una moka. Irrorare sino allà metà del recipiente con la panna montata. Versare a filo il caffè pronto. Anche in questo caso, ricoprire con un velo di cioccolato. Infine dolcificare a piacere. E finalmente gustare!

Per i più golosi e creativi, ecco una variante fantasiosa. È possibile rendere ancor più speciale il caffè marocchino. Chi preferisce la novità alle versioni classiche e tradizionali non potrà non provare! Ad esempio è possibile aggiungere, se lo si desidera, qualche ingrediente “segreto”. Un esempio? Una spruzzatina di cannella darà un particolare e dolce aroma al caffè. Una versione ancora più dolce? Una stecca di vaniglia renderà il caffè marocchino veramente speciale. Infine, la tazzina più golosa di tutte. Un po’ di caramello sarà il tocco originale ed inaspettato del caffè marocchino.

 
caffè marocchino

In Italia, il caffè è una vera religione. Certo, la passione per il caffè raggiunge livelli sconosciuti... Consideri che succede lo stesso in Spagna? C’è qualche tipo di caffè tipico della Spagna? Si può paragonare questi tipi tipici di caffè “spagnoli” a qualche tipo di caffè italiano?

C’è qualche bevanda tipica come il caffè che sia tipica della Spagna e che venga considerata come una vera religione?

Una domanda: che vi pare questo articolo sul caffè? È stato interessante?

Che ne pensate?