Tipi di caffè da bere e principali varietà
(dal sito web http://www.caffesulweb.it/tipi-caffe)
Questa sezione
tratterà dei principali tipi di caffè, completi di descrizione, caratteristiche
principali e modo di preparazione. Scoprirete visitando di seguito come gustare
al meglio il caffè quando siete al bar, conoscerete le principali declinazioni
di caffè e ancora imparerete a preparare in vari modi il caffè, vi saranno
fornite in merito tutte le informazioni necessarie e tanti trucchi e consigli
utili.
Tanti sono i
tipi di caffè e tra questi parleremo e ci soffermeremmo sulle principali ma
anche sulle tante varianti che stanno prendendo posto oggi: il caffè espresso,
vero e classico caffè italiano; il decaffeinato senza caffeina; il caffè in
vetro che come suggerisce la parola viene servito in un bicchierino di vetro;
il caffè corto ossia un espresso ma con un aroma forte e molto ridotto; il
caffè lungo con molta più acqua ed è al pari del caffè espresso soprattutto
negli Stati Uniti.
Il caffè
macchiato invece si realizza aggiungendo al caffè un poco di latte mentre
quello schiumato il latte è caldo ed è ricco di schiuma, il caffè corretto; il
caffè americano viene servito in una tazza grande con circa il 70% di acqua a
temperatura ambiente. Il caffè napoletano è preparato con la cosiddetta
caffettiera napoletana; il caffè alla nocciola si ottiene aggiungendo, per
rendere il caffè più dolce, della crema alla nocciola, il caffè al ginseng si
ottiene aggiungendo estratti di ginseng anche esso come il precedente molto
dolce. Il caffè in ghiaccio è ottenuto versando in un bicchiere due cubetti di
ghiaccio e del caffè.
Parleremo del
caffè in ghiaccio con latte di mandorla, simile al precedente solo che si
aggiunge del latte di mandorla; del caffè shakerato che si ottiene agitando del
caffè con ghiaccio nello shaker, del caffè d’orzo che si ottiene, a differenza
del caffè dove nella preparazione si utilizzano chicchi di caffè, utilizzando
solo dell’orzo. Analizzeremo poi il marocchino ed i suoi ingredienti, il caffè
frappè, invenzione della Grecia mentre l’irish coffee, caffè lungo con whiskey
irlandese e panna.
Caffè lungo, il caffè Europeo
In Italia per
caffè lungo intendiamo quella bevanda che uscita dalla macchinetta più lento
riempe la tazzina di massimo 70 cl. Ma il vero caffè lungo è un caffè
apprezzato in molti paesi al di fuori dell’Italia.
Nei paesi
europei, il caffè lungo e l’espresso sono le tipologie più vendute. In
Germania, Francia, Austria e Inghilterra, e maggiormente negli Stati Uniti, il
caffè lungo, viene fatto con un preparato solubile, la polvere di caffè
solubile, viene miscelata insieme all’acqua calda, è messo in un termos o
bollitore rimane caldo per ore, permettendo a chiunque voglia di berne una tazza.
Come si prepara un caffè lungo di qualità
Un metodo
migliore della formula solubile, per ottenere un caffè lungo di qualità, è
quello dell’utilizzo di un filtro, solitamente nelle macchinette per il caffè
lungo, troviamo un filtro di forma conica, questo viene riempito con il caffè
in polvere e inserito nell’apposito spazio, nella parte superiore della
macchinetta, l’acqua va messa nel bollitore generalmente in vetro temperato, o
in plastica.
Lentamente
l’acqua durante il bollore assumerà così il sapore del caffè dall’interno del
filtro, che alla fine del processo prenderà un colore giallognolo o marroncino
tenue.
Il sapore del
caffè sarà decisamente migliore, di quello solubile, è anche più aromatico, la
differenza che intercorre con l’espresso li rende due tipologie di caffè agli
antipodi, ma non fatevi ingannare dall’alta presenza di acqua del caffè lungo,
la caffeina che assumerete sarà la stessa, se non maggiore di quella contenuta
nell’espresso.
Il caffè è una
bevanda che crea dipendenza e quando viene preparato allungato, si riesce a
berne maggiormente, inoltre in paesi come la Germania e gli Stati Uniti il
caffè lungo è anche usato per accompagnare i pasti.
Le caffetterie
che offrono questa tipologia di caffè molte volte lo servono accompagnato, dal
latte liquido in una piccola caraffina di ceramica, dal latte condensato
all’interno di capsule di aluminio, e dalla crema di latte.
Il caffè lungo
più ricco di aroma è quello Turco, infatti in Turchia il caffè viene preparato
esclusivamente dai grani, che vengono macinati finemente, in un brico di ottone
viene scaldata l’acqua e infine viene versata la polvere del caffè, insieme
alla polvere del caffè aggiungono altre spezie, la cui più usata è il
cardomonio, infine viene versato in una tazza di media dimensione, e fatto
riposare per far scendere a fondo la posa del caffè.
Da questa
tradizione, che ci si è poi sparsa in tutto il medio oriente, deriva la
cosidetta caffemanzia, la lettura dei fondi di caffè, a cui abbiamo dedicato un
articolo che vi consigliamo di leggere!
Caffè lungo |
Caffè espresso, icona italiana
Il caffè
espresso è il classico caffè consumato maggiormente in Italia non a caso è
proprio in Italia che è stato inventato i primi anni del 20º secolo. In altri
paesi è conosciuto sotto il nome di “caffè italiano”, il quale si distingue da
altre tipologie di caffè per la procedura di preparazione che ha subito diversi
cambiamenti e modifiche col passare degli anni.
Breve storia del caffè espresso: perché si chiama così?
Sino alla fine
del 19º secolo il caffè veniva preparato anticipatamente e conservato
all’interno di brocche o recipienti. Spesso la preparazione avveniva il giorno
prima e anche per questo motivo la qualità della bevanda era molto scarsa.
Nei primi anni
del 20º secolo vengono introdotte le prime macchine per preparare il caffè. Il
vantaggio legato all’utilizzo di queste macchine era quello di poter preparare
il caffè espressamente su richiesta.
Il termine
“espresso” è stato coniato proprio in relazione al tempo immediato di
preparazione del caffè.
Come è già
stato accennato il caffè espresso si distingue da altre tipologie di caffè per
il modo in cui viene preparato, infatti viene ottenuto tramite l’infusione
sotto pressione. Tramite l’infusione sotto pressione si ottiene una bevanda
molto concentrata. Questo metodo era utilizzato, inizialmente non tanto per
conferire gusto e consistenza al caffè bensì per preparare il caffè
velocemente.
Come si prepara il caffè espresso
Le moderne
macchine per espresso sono composte da due circuiti per l’acqua, il primo dal
quale esce acqua fredda e il secondo dal quale fuoriesce vapore e acqua calda.
La preparazione
di un buon espresso richiede circa 7/8 grammi di caffè il quale deve essere
macinato finemente. La macinatura deve essere fatta istantaneamente o comunque
poco tempo prima dell’utilizzo del caffè per evitare la dispersione del suo
aroma. Per ogni espresso vengono usati all’incirca 25 ml di acqua bollente
(88/90º circa) che insieme al caffè macinato vengono sottoposti a 9 bar di
pressione.
Il caffè
attraverso l’utilizzo di questo metodo, che richiede tempi di preparazione non
superiore ai 30 secondi, risulterà molto concentrato e dalla consistenza
vellutata.
Il caffè
ottenuto viene servito all’interno di tazzine, solitamente in porcellana per
esaltarne il sapore o in biccherini di vetro. L’espresso si contraddistingue
inoltre per la composizione della miscela di caffè e per il tipo di tostatura
utilizzata, infatti il caffè espresso non deve risultare ne amaro ne bruciato.
Le fasi dell’estrazione del caffè
Le principali
fasi dell’estrazione del caffè sono tre:
1. Fase di bagnazione o pre-infusione: consiste nel bagnare il pannello di
caffè lasciando fluire l’acqua calda della caldaia la quale entra nel gruppo.
La fase di bagnazione termina dal momento in cui il pannello di caffè risulta
totalmente permealizzato.
2. La seconda fase è quella dell’estrazione: è molto complesso e coinvolge
diversi fenomeni chimici e fisici. Consiste nel far passare l’acqua la quale
deve avere una determinata temperatura, attraverso lo strato di caffè contenuto
all’interno del filtro, il quale deve subire questo processo a pressioni
costanti.
3. La terza e ultima fase, la quale conclude il processo, è quella
dell’emulsione degli oli estratti nella fase dell’estrazione, oli che conferiscono
al caffè una consistenza cremosa e morbida,
Quanta caffeina è contenuta in un espresso?
Per quanto
riguarda i livelli di caffeina contenuti all’interno del caffè espresso variano
in relazione a diversi elementi:
·
Al tipo di specie utilizzata
(Arabica o Robusta)
·
Al grado di tostatura
·
Alla quantità di caffè utilizzata
·
Al metodo di preparazione
·
Al volume del caffè in tazza
Vi è un motivo
se i specialisti consigliano di non consumare più di tre espressi al giorno,
infatti ogni tazzina contiene all’incirca 100 mg di caffeina e circa 4 mg di
acido nicotico. Ovviamente i valori variano dal tipo di miscela utilizzata (la
Robusta apporterà molta più caffeina rispetto all’Arabica in quanto ne è più
ricca).
caffè espresso |
Caffè corretto, tradizione italiana
Sovente si definisce
il caffè corretto, an italian bevarage, descrivendolo come uno shot di caffè
unito a un liquore a piacere, ed effettivamente no potremmo essere più
d’accordo. L’idea di correggere il caffè con una goccia di liquore, e
prettamente italiana.
Anche se il
caffè corretto si può trovare nella tradizione dell’intera penisola, i modi di
preparazione possono variare di regione in regione.
La ricetta
originale, originaria dell’Italia settentrionale, prevede l’aggiunta di una
dose di grappa a piacere nel caffè, prepararlo è semplicissimo, potrete
scegliere tra lo ordinare un caffè lungo o ristretto che sia, non ci saranno
problemi con l’aggiunta della grappa, e una volta uscito versare a piacimento,
anche se è preferibile non superare i 5 ml di liquore, per non rovinare troppo
la cremosità del caffè.
La grappa
migliore per preparare il caffè corretto, è una grappa derivante da molti
vitigni, perché la grappa di un unico vitigno ha un sapore troppo coinciso che
potrebbe non accompagnarsi bene con il caffè, mentre la grappa prodotta da più
vitigni ha un sapore più morbido e aromatico.
Le varianti del
caffè corretto sono innumerevoli, se al Nord, soprattutto in Veneto, Friuli,
Val d’Aosta e Lombardia il caffè si beve con la grappa, al Sud nel Salento il
caffè è corretto con l’anice, un liquore dal sapore simile alla sambuca, per il
suo aroma fresco, questa tradizione ha portato alcuni bar, come quello della
Gallipoli vecchia, l’adozione di una bottiglina di anice, legata sul bancone
del bar, dove è possibile servirsi liberamente, della correzione.
Il caffè
corretto si presta anche con altri liquori, il brandy, che unito al calore del
caffè sprigiona un odore senza eguali, il Baileys (o crema di whisky), questo è
di solito più gradito ai palati dolci, perché la crema di whisky essendo a base
di panna, zucchero e whisky addolcisce molto il sapoore amaro del caffè.
Se invece
volete un sapore più marcato, potete correggere il caffè con il rhum o con il
whisky liscio, ottenendo così un caffè molto corposo e deciso.
Infine il caffè
corretto che accomuna tutta l’Italia è il caffè con la sambuca. L’unione del
caffè con la sambuca dona un equilibrato gusto tra dolce e amaro, tra fresco e
caldo, non solo la sambuca è usata per correggere il caffè ma anche il caffè è
ottimo per ottenere un buon bicchiere di sambuca. Solitamente possiamo trovarla
servita o con un chicco di caffè che galleggia nel bicchiere, o con polvere di
caffè sulla superficie.
Quante calorie ha un caffè corretto?
Se sono le
calorie del caffè corretto a preoccuparvi, non fatelo, perché il caffè espresso
amaro, ha solo nove calorie per cento grammi (in una tazzina ce ne vanno 30
all’incirca), ed è vero l’alcol è molto calorico, soprattutto i super alcolici,
se prendiamo un classico caffè corretto con grappa, con circa 5 g d’alcol
all’interno della tazzina non supereremmo le 35 calorie per caffè corretto, che
in fondo non sono molte, quindi non abbiate paura e prendetelo senza troppi
pensieri.
...meglio senza zucchero!!!
Inoltre il
caffè corretto sarebbe meglio consumarlo senza zucchero perché questo rovina la
miscelazione tra il caffè e l’alcol, inoltre se proprio lo volete mettere,
sciogliete lo zucchero nel caffè prima di correggerlo, perché al momento della
correzione il caffè si raffredda non facendo sciogliere bene lo zucchero.
Liquore a temperatura ambiente
Un ultimo
accorgimento per bere un caffè corretto: fatto bene è aggiungere il liquore
sempre a temperatura ambiente, perché corretto con un liquore tenuto in
frigorifero, distruggerebbe qualunque aroma del caffè.
I liquori da NON utilizzare
Se volete
provare nuove combinazioni di caffè e liquore, non utilizzate liquori fruttati,
al limone, con aromi all’arancio né vodka o gin, perché renderebbero il caffè
nel caso dei liquori fruttati acido, nel caso dei super alcolici come gin e
vodka, troppo amaro.
I liquori migliori
Se vi state
chiedendo quali sono i migliori liquori che si possono sposare con il caffè
sono tutti quei liquori ambrati, provenienti dalle vinacce, stagionati, con
aromi definiti e non troppo incisivi.
Il caffè
corretto è nato nei paesi del nord Italia, per unire il caffè mattutino a un
alcolico che proteggesse i lavoratori dal freddo pungente della neve, ma la sua
bontà si è protratta alla fine in tutto il bel Paese, e si è trovato un posto
fisso tra le preparazioni della caffetteria classica.
caffè corretto |
Caffè freddo, espresso rinfrescante
Tra le bevande
sicuramente più amate dagli italiani vi è il caffè freddo.
Il caffè freddo
d’ispirazione spagnola, in Italia è una bevanda tipica salentina, consumata
principalmente nelle province di Taranto, Lecce e Brindisi. Il caffè freddo è
comunemente chiamato caffè in ghiaccio perché servito in un bicchiere di vetro
con dei cubetti di ghiaccio all’interno.
Una versione
più casalinga è invece il tipico caffè freddo preparato con la Moka. La
versione valenziana del caffè in ghiaccio, chiamato Caffè del Tiempo, è più
antica di quella salentina, e trova nella ricetta originale delle differenze
sostanziali, come l’accompagnamento con una fetta di limone, e l’utilizzo del
ghiaccio tritato, preferendolo a quello a cubetti.
Come si prepara il caffè freddo
Il caffè freddo
ha una preparazione molto semplice, si fa un espresso normale in una tazzina di
caffè, si zucchera a piacimento e si versa successivamente nel bicchiere
contenente due o tre cubetti di ghiaccio.
Mescolando lo
zucchero precedentemente ci assicuriamo che si sciolga e che si unisca al
caffè, inoltre non dobbiamo versare il caffè direttamente nel bicchiere con il
ghiaccio poiché l’escursione termica tra caldo e freddo non solo rischierebbe
di danneggiare il bicchiere di vetro, e farebbe spaccare il ghiaccio facendo
fuoriuscire troppa acqua, ma provocherebbe anche la perdita dell’aroma del
caffè che invece vogliamo conservare.
La variante caffè soffiato
Il caffè in
ghiaccio, può essere servito snche in un’altra modalità, questa prende il nome
di caffè soffiato, per avere questo
risultato, basterà seguire il procedimento della bevanda originale, e una volta
versata nel bicchiere di vetro avvicinarla all’erogatore di vapore e
vaporizzare leggermente al fine di ottenere una lieve schiumatura.
Il caffè leccese
Nel territorio
salentino, in ultima accezione, è stata messa a punto un’ultima ricetta, più
soddisfacente al palato, il caffè leccese,
che prende il nome del capoluogo di provincia dove è stato inventato, è un
caffè in ghiaccio servito con l’aggiunta dello sciroppo di latte di mandorle.
In questo caso,
viene versato nel bicchiere di vetro oltre al ghiaccio, lo sciroppo, l’espresso
uscito dalla macchinetta infine viene versato all’interno senza aggiunta di
zucchero, si mescola il tutto e si beve.
La mandorla
conferisce al caffè un sapore molto dolce, ma allo stesso tempo non ne sovrasta
l’aroma amaro classico dell’espresso.
Caffè freddo preparato a casa
Il caffè freddo
preparato in casa invece subisce un procedimento più lungo, si prepara la moka
e si fa uscire un caffè non troppo ristretto, di solito si preparano bottiglie
da mezzo litro o da un litro al massimo. Per raggiungere la quantità desiderata
bisogna fare all’incirca sei caffettiere da quattro tazze per un litro di
caffè.
Man mano che è
pronta una caffettiera versiamo il caffè in un recipiente e mischiamo mezzo
cucchiaino di zucchero per ogni tazza di caffè, terminato di fare il caffè mescoliamo
un’ultima volta assicurandosi che lo zucchero si sia amalgamato bene al caffè,
e con l’aiuto di un imbuto versiamo il caffè in una bottiglia di plastica, si
possono usare le bottiglie di acqua vuote e riponiamo il caffè nel frigo.
Questa
soluzione può essere un valido aiuto, soprattutto d’estate quando il caldo ci
impedisce di accendere i fornelli del gas, o comunque per dissetarsi con una
bevanda energetica e naturale.
Caffè freddo e caffeina
La caffeina
contenuta nel caffè freddo è sempre la stessa dunque, anche se viene più
semplice berlo, bisogna moderarne l’assunzione. Un’ultima versione del caffè
freddo, sia essa casalinga o al bar, e la granita di caffè, a casa la
preparazione è identica a quella del caffè freddo, l’unica differenza è che invece
di riporlo nel congelatore lo riponiamo nel freezer, non si deve congelare del
tutto, dopo un paio d’ore lo possiamo uscire, lasciarlo stemperare e berlo.
La granita di caffè
Per il caffè in
granita, si consiglia di non farne un litro per volta ma di limitarsi ad una
bottiglietta piccola, perché se non consumato per tempo, rischia di perdere il
sapore originale.
Il caffè in
granita al bar, invece viene preparato con l’ausilio di un granitore,
solitamente la sera prima di chiudere o la mattina prima d’iniziare il
servizio, si fanno molti caffè lunghi nelle tazze del cappuccino, si versano in
un secchio e si mescola lo zucchero, qui contiamo un cucchiaino per tazzina,
finito il procedimento si versa il liquido nella granitiera che porterà il
caffè alla giusta consistenza.
Il caffè
dimostra tutto il suo gusto anche nella sua versione fredda, è l’ideale,
soprattutto nelle zone balneari e perfetto da consumare in spiaggia. Molto
spesso si può accompagnare con frutta fresca di stagione come le pesche, le
ciliegie, nespole e uva, delle mandorle sbucciate e dal cocco.
Può essere
accompagnato anche da dolci estivi come la cheesecke, torte gelato, cioccolata
fondente e mousse alla vaniglia. Una bevanda ottima dunque per dissetare e per
accompagnare i dolci momenti delle soleggiate giornate estive.
caffè freddo |
Caffè doppio, un concentrato di pura caffeina
Caffè doppio: cos’è e come si
prepara
Il caffè doppio
è semplicemente un doppio espresso. Spesso capita che la mattina si senta la
necessità di bere una caffè più lungo del solito; il caffè lungo, però, ha una
dose maggiore di acqua rispetto all’espresso o al caffè ristretto.
Nel caffè lungo
la concentrazione di caffeina rimane sempre la stessa, aumentando dunque
esclusivamente la dose di acqua; in questa preparazione si perde una parte
dell’aroma intenso dell’espresso oltre che ad una parte della cremosità alla
quale gli amanti del caffè sono affezionati.
Il doppio
espresso invece è un buon compromesso tra il caffè lungo e l’espresso, una
bevanda cremosa ed energica che permette di fare una buona colazione ricca
d’energia. Il caffè doppio, contiene esattamente 50 cc di caffè a differenza
dell’espresso normale che solitamente ne contiene tra i 20 e i 25 cc.
Come preparare il caffè doppio al bar
Per preparare
un buon caffè doppio al bar, bisogna semplicemente prendere il braccio da due
porzioni, inserire il dosaggio esatto di due caffè, quindi quattordici grammi
circa, premere con lo stantuffo eliminando il caffè in eccesso e attaccare il
braccio alla macchinetta.
Per una buona
riuscita del caffè doppio, inserire direttamente al di sotto dell’erogatore una
tazza da cappuccino (preferibilmente di quelle calde, tenute sullo scaldatazze)
e lasciate che la macchina eroghi la bevanda. Una buona consuetudine per far sì
che il caffè rimanga cremoso e non lasciare che il tempo di erogazione sia più
lungo del solito, ma compiere l’operazione come se si stessero facendo due
normali espressi.
Se invece avete
una macchina nuova con lo spegnimento automatico, non dovrete fare nulla, solo
attendere che la macchina da caffè termini l’erogazione.
Come preparare il caffè doppio con la macchina da
espresso casalinga
In base alla
macchina da caffè che avete a casa, potete ottenere un caffè doppio in diversi
modi. Con le capsule per espresso o le cialde, sarete costretti a versare un
caffè per volta nella tazza del cappuccino o in una tazza in ceramica più
grande, se la macchina non dispone dello spegnimento automatico, assicuratevi
di non far scendere un caffè troppo allungato e di spegnere l’erogazione al
momento che si forma una buona schiuma.
Per le
macchinette che invece funzionano anche con il caffè in polvere, tutto dipende
dalla capienza del braccio o del filtro della macchina, se avete un braccio che
vi consente di fare due caffè nello stesso momento potrete semplicemente
mettere la stessa porzione di due caffè e lasciarli erogare nella stessa tazza.
Infine, se
avete una delle macchine da caffè espresso casalinghe più nuove, con
macinacaffè interno, potreste trovare l’opzione doppio caffè direttamente tra
le impostazioni della macchina, segnalando la quantità e l’intensità
desiderata.
Varianti del caffè doppio
Questa bevanda
può essere soggetta a variazioni quanto e come l’espresso tradizionale. Potrete
infatti, creare una variante del caffè freddo, ossia il caffè doppio in
ghiaccio, questo per essere preparato deve essere versato in un bicchiere di
vetro come quello del latte macchiato, è preferibile servirlo con ghiaccio a
parte ma se non è possibile potete mettere due o tre cubetti direttamente nel
bicchiere, in ogni caso prima di mettere il ghiaccio è necessario zuccherare il
caffè se lo si desidera dolce.
Il caffè doppio
macchiato, o un cappuccino con caffè doppio, entrambi possono essere serviti
nella tazza da cappuccino, il primo versando semplicemente un po’ di schiuma di
latte all’interno della tazza, il secondo con una porzione di latte schiumato
più abbondante e una spolverata di cacao.
Il doppio caffè
in vetro, quest’ultimo prevede la stessa preparazione del classico espresso
doppio, utilizzando però un bicchiere di vetro, va bene anche quello del succo
di frutta o il bicchiere del latte caldo. Infine, potrete avere anche un caffè
doppio lungo, o un caffè doppio ristretto.
caffè doppio |
Caffè ristretto, essenza di caffè
Qualcuno ama il
caffè lungo, c’è chi lo prende normale, chi vuole un po’ di latte o lo desidera
corretto, e infine c’è chi invece il caffè lo ama ristretto.
Il caffè
ristretto consiste nell’ottenere la stessa dose di caffè in una minore di
acqua, chi ama il caffè ristretto lo prende per il suo sapore forte, la sua
intensa cremosità e il suo alto contenuto di caffeina, in poco liquido.
Il caffè
ristretto riporta le qualità dell’espresso in pochissimi millilitri, se lo
ordinate al bar, noterete la sua ampia differenza con un caffè lungo, e la sua
dimensione ridotta anche rispetto a un caffè normale.
Come fare caffè ristretto
Per ottenere un
buon caffè ristretto, non si deve fermare la macchinetta prima della
fuoriuscita dell’intero caffè, ma bisogna far si che scendendo lentamente quasi
a goccia a goccia l’erogazione del caffè si fermi da solo, in questo modo è
possibile bere un ottimo caffè ristretto.
Con la
macchinetta per espresso professionale, dovrete inserire nel braccio del caffè
7 grammi di caffè come nella dose di un caffè normale, successivamente dovrete
stringere il braccio nella macchinetta con molta forza per non far entrare
troppa acqua all’interno del filtro, e azionate la macchinetta se il caffè esce
lentamente e con un colore scuro e denso, avrete ottenuto un ottimo caffè
ristretto.
Con la
macchinetta casalinga il concetto è lo stesso, se utilizzate la Moka, nella
parte sottostante dove mettete l’acqua, dovrete riempirla per metà o poco più,
mentre riempirete generosamente il filtro del caffè, in questo modo mettete la
caffettiera a fuoco basso, in questo modo l’acqua arriverà a bollore più
lentamente arricchendosi del sapore del caffè che alla sua fuoriuscita
naturalmente non riempirà l’intera moka, ma avrà un gusto più marcato.
L’unica
attenzione da apporre quando si fa un caffè ristretto è di non bruciarlo,
altrimenti il risultato sarà imbevibile, per non bruciarlo non bisogna superare
la dose di caffè consigliabile e non creare una pressione superiore ai dodici
chili al momento della pressatura. Per facilitarne la riuscita, le macchinette
professionali moderne possiedono un bottone apposito per il dosaggio
dell’acqua, che vi permetterà di ottenere un ottimo caffè ristretto
semplicemente premendo il tasto apposito.
Prendere il
caffè ristretto vuol dire amare il sapore deciso del caffè, solitamente il
caffè ristretto si prende inoltre per digerire dopo i pasti, perché il suo
elevato contenuto di caffeina e il suo gusto amaro dà allo stomaco una
sensazione più immediata di leggerezza, inoltre è ottimo anche dopo una serata
nella quale si è bevuto troppo, o nel caso si abbia l’alito cattivo, un caffè
ristretto amaro può attenuare il problema di alitosi. Il caffè ristretto è
anche usato come base per altre preparazioni di bevande al caffè, come il caffè
shakerato, per non disperdere il gusto a contatto con altri ingredienti.
Il caffè
migliore per ottenere un buon ristretto è una miscela tra Arabica e Robusta, in
proporzione 90/10, si può preferire unamiscela più equilibrata che sia formata
sia da caffè Robusta sia da caffè Arabica, 70/30 per avere un sapore molto più
deciso nel caffè ristretto.
Il caffè
ristretto solitamente non è preso accompagnato, ma si prefeerisce berlo da
solo, sia perché si presta poco al sorseggiarlo insieme a un cornetto, un
pasticcino, o un qualunque dolce, sia perché la maggior parte dele volte si
ordina la mattina per avere un concentrato di energia senza pari. Aggiungere
zucchero o accompagnarlo con un dolce eliminerebbe la sua funzione di
energetico, inoltre non è consigliabile prendere il caffè ristretto
accompagnato del latte perché ne eliminerebbe tutto il gusto e l’intensa
cremosità data da questa ricetta, che se vuol essere apprezzata a pieno deve
essere rispettata nella sua integrità, altrimenti si può semplicemente ordinare
un’altra tipologia di caffè più gradevole al nostro palato.
Il caffè
ristretto è una tipologia di bevanda, servita maggiormente sul territorio
italiano, che offre una più vasta gamma di espresso, all’estero il caffè
ristretto è intenso come un caffè espresso normale, a meno che non vi troviate
all’interno di una caffetteria italiana, dove invece sarà possibile berlo senza
restrizioni.
caffè ristretto |
Caffè Shakerato, gusto e cool al massimo
Il caffè
Shakerato può essere una scelta fresca e gustosa al classico espresso, lo
troverete nei migliori bar, e in tante varianti in grado di accompagnarvi nei
vari momenti della giornata.
Dalla versione
classica, ideale per la mattina, alla sua versione con panna e cioccolato per
un gusto più dolce per il dopopranzo o nel pomeriggio, fino alla versione
alcolica preparata con liquore alla vaniglia, Irish Cream o Amaretto, potrete
trovarlo anche con un classico accompagnatore del caffè, la sambuca.
Caffè Shakerato, gli ingredienti
Gli ingredienti
base del caffè shakerato sono pochi e semplici (caffè ristretto, ghiaccio e
zucchero liquido) e naturalmente lo strumento indispensabile per la sua preparazione,
lo shaker.
Per un
risultato impeccabile, seguire le dosi e il procedimento è d’obbligo. Andiamo a
vedere nel dettaglio gli ingredienti:
-
Due caffè espressi ristretti (50
cc)
-
Quattro cubetti di ghiaccio
-
Uno o due cucchiani circa di
zucchero liquido o zucchero di canna in grani (il cucchiaino di riferimento
della ricetta è il cucchiaino da caffè, quello più piccolo e piano, da non
confondere con quello da tè più grande e capiente)
Caffè Shakerato, come si prepara
Il segreto per
la riuscita di un perfetto caffè shakerato non è però negli ingredienti, bensì
nell’ordine in cui sono inseriti, dunque prendete lo shaker, mettete
all’interno i cubetti del ghiaccio, mezzo cucchiaino di glucosio o di zucchero
di canna in grani (vi consiglio una dose di zucchero al quanto bassa per non
ottenere un gusto troppo dolce).
Lo zucchero è
da utilizzare preferibilmente in forma liquida, perché quello in grani potrebbe
non sciogliersi, rovinando il gusto, inoltre la dose di zucchero può essere
moderata a piacimento, ma non può essere eliminata, la presenza dello zucchero
è necessaria.
Ora preparate
due caffè ristretti, deve essere ristretto perché l’aroma non si deve
disperdere in una quantità troppo alta di acqua, il ghiaccio ne fornisce già la
giusta dose. Nel caso il caffè venga lungo, potete risolvere il problema,
aumentando la dose di ghiaccio da tre a quattro cubetti.
Il caffè va
versato bollente, e immediatamente nello shaker, infine agitate il tutto per
dieci, quindici secondi, e servite in un bicchiere da martini freddo.
Il bicchiere è
importante al fine di una buona riuscita, deve essere freddo, perché il caffè
mantenga la sua schiuma il maggior tempo possibile, inoltre consiglio la coppa
da martini, o il bicchiere da cocktail perché con il suo stelo lungo e sottile
e la bocca a forma conica rovesciata (di solito l’ampiezza è di 90º) è ideale
per rendere il vostro caffè shakerato non solo buono ma anche chic ed elegante,
al momento della sua preparazione.
Il caffè shakerato preparato a casa
Vi starete
chiedendo se il caffè shakerato si può preparare anche in casa, ebbene sì, può
essere fatto anche nella comodità della vostra cucina, se avete una buona
macchinetta da caffè espresso manuale, o una buona Moka, con qualche piccolo
accorgimento potrete ottenere fantastici risultati, e un’enorme soddisfazione
nel servirlo ai vostri ospiti nel dopo cena.
La ricetta di
base rimane quella descritta sopra, adesso vi illustrerò, però, i segreti della
sua versione casalinga.
Con la
macchinetta del caffè espresso e il bracetto caricabile a polvere, inserite una
dose leggermente maggiore di caffè nel braccio e premete con forza, aiutati da
un cucchiaino, fino a vederlo compattarsi, inserite il braccio nella
macchinetta stringendo bene nell’incastro e lasciate uscire il caffè lentamente.
Se invece avete
la Moka non disperate, è possibile ottenere un caffè ristretto anche con
quest’ultima, regolate la fiamma mantenendola bassa e posizionate perfettamente
la moka, coprendo centralmente il fornello, utilizzate il fornello adatto alla
circonferenza di base della caffettiera. Controllate man mano che esce e
spegnete alla dose necessaria.
Una volta
ottenuto il caffè ristretto, se non avete uno shaker, prendete un bicchiere da
latte o comunque di forma allungata e ampia in vetro, e un bicchiere più
piccolo da utilizzare come incastro, come al bar inserite il ghiaccio e lo
zucchero nel bicchiere, il caffè bollente e agitate il tutto, versate in un
bicchiere freddo, se avete una coppa martini, sarà perfettamente come quello
del vostro bar preferito.
Questa era la
ricetta del caffè shakerato base, analcolica e rinfrescante, una volta provata
non potrete farne a meno, inoltre lo potrete ottenere facilmente anche a casa,
prepararlo per gli amici e mostrare una versione moderna del semplice caffè
freddo.
Caffè shakerato, le altre versioni
La nostra
esplorazione all’interno del gusto shake non termina qui, come anticipato ci
sono varie versioni con cui arricchire questa bevanda. La prima quella per i
golosi è con l’aggiunta di panna e cacao, con una semplice bomboletta di panna
spray, o se preferite con della panna montata fresca, potrete guarnire il
vostro bicchiere, il tocco finale sarà dato da un filo di glassa di cioccolato
o da un po’ di cacao amaro mischiato a polvere di caffè e spolverato sopra con
un setaccio per dolci.
Se non amate il
cacao, potrete utilizzare al posto della glassa al cioccolato, una al
caramello. Il sapore dolciastro del caramello esalterà maggiormente l’aroma del
caffè.
La versione del
caffè shakerato analcolico può essere arricchito (in molti bar si trova già
preparato così) con l’estratto di vaniglia liquido, se aggiungete questo
estratto alla preparazione del caffè shakerato, dovrete premunirvi con degli
accorgimenti nelle dosi della ricetta.
La dose di
caffè e di ghiaccio rimane invariata, mentre dovrete diminuire la dose di
zucchero liquido, poiché l’estratto di vaniglia è molto dolce di per sé, quindi
il rapporto sarà mezzo cucchiaino di zucchero liquido e uno o due cucchiaini di
estratto di vaniglia, il procedimento rimane invariato.
La versione
night o alcolica, come preferite chiamarla, è invece preparata con l’aggiunta
di un liquore. I liquori che maggiormente si sposano con il caffè shakerato
sono quelli alla vaniglia, il Baileys, o una qualunque Irish Cream (Crema di
whisky), l’amaretto, preferibilmente l’amaretto di Saronno, e infine solo per i
veri appassionati del classico caffè e sambuca, quest’ultima può donare un
sapore fresco e inimitabile alla ricetta.
Caffè shakerato alcolico: ricetta e come prepararlo
La preparazione
del caffè shakerato alcolico è leggermente differente. Gli ingredienti sono:
-
Due caffè ristretti
-
25 cc di acqua fresca naturale
-
Due cucchiani di zucchero
liquido, o di canna in grani
-
Quattro cucchiai di liquore alla
vaniglia, Baileys, amaretto. Se utilizzate la sambuca due cucchiai.
-
Tre cubetti di ghiaccio
Il procedimento
per ottenere il risultato perfetto è simile a quello del caffè classico, inserite
nello shaker il ghiaccio, l’acqua fresca naturale, lo zucchero, il liquore che
preferite e infine il caffè caldo, shakerate per circa venti secondi, gli
ingredienti sono di più, e servite in un bicchiere da cocktail.
Il bicchiere da
martini potrebbe risultare troppo piccolo, per questa ricetta, è preferibile un
bicchiere a coppa, l’ideale sarebbe un calice da vino rosso, con la bocca ampia
e lo stelo stretto. Da servire sempre rigorosamente freddo, non bisogna mai
servire il caffè shakerato in un bicchiere a temperatura ambiente, rovinerete
il risultato.
Adesso che
avete tutte le informazioni per ottenere un ottimo e vario caffè shakerato non
aspettate, inserite la bevanda nel vostro bar e locale, o preparatevelo a casa
in una serata tra amici, Diventerà il compagno delle vostre estati.
caffè shakerato |
Latte macchiato, arte tra caffè e latte
All’interno di
questo appuntamento vi presentiamo una delle bevande più amate in Italia: il
latte macchiato.
Il latte
macchiato è una variante dell’espresso, ottenuta versando della schiuma di
latte sul caffè. In Italia il latte macchiato è un must, irrinunciabile per chi
non ama il caffè nero, o per chi desidera aggiungere una nota di sapore in più
al suo risveglio quotidiano.
Ottenere un
latte macchiato non è una impresa semplice, spesso a casa quando aggiungiamo
del latte al caffè, otteniamo nella tazzina una bevanda di colore chiaro e dal
sapore più dolce, il latte macchiato invece ha come regola principale quella di
mantenere separata la schiuma del latte e il caffè espresso sottostante,
mantenendo così intatta la corposità del caffè e donandoci il gusto di una
schiuma di latte cremosa.
Il latte
macchiato è il giusto compromesso tra latte e caffè, per chi non desidera bere
una tazza troppo ricca di latte, ma che comunque ne vuole tastare il suo ottimo
sapore accompagnato al caffè. Caffè e latte sono da sempre considerati ottimi
alleati, ma se il latte non viene preparato adeguatamente, non possiamo
ottenere la soffice schiuma, simbolo del caffè macchiato.
Come fare un perfetto latte macchiato
Per fare un
latte macchiato dobbiamo avere una buona macchinetta del caffè; un buon caffè e
del latte intero (meglio se versione bar), il latte intero ne assicura l’ottima
riuscita, rispetto a quello scremato, che non avendo grassi al suo interno
impedisce la formazione della schiuma.
Se siamo
esperti il caffè e il latte vanno preparati insieme, se non si riesce
prepariamo il caffè nel braccio e inseriamolo nella macchina, quando il latte è
quasi pronto azioniamo il pulsante per far fuoriuscire il caffè.
Per preparare
la schiume è necessario che il latte sia freddo di frigorifero, nell’apposito
bricco in acciaio, il più adatto a una capienza di 120 ml, nel riempirlo
dobbiamo porre attenzione a inserire la giusta dose, un segreto à avvicinare il
bricco al beccuccio del vaporizzatore e versare il latte fino a quando non ne
sfiora la punta, ora azionate il vaporizzatore. Una volta azionato il
vaporizzatore, dobbiamo posizionare verticalmente il bricco, e con un leggero
movimento oscillatorio creare un vortice nel latte senza immergere l’intero
tubicino nel liquido, ma tenendolo sempre al livello della superficie.
Inoltre la
temperatura perfetta non deve superare i 71 gradi, perché il latte deve solo
schiumare non deve diventare bollente, ne tanto meno fare troppo bolle.
Raggiunta la schiuma ideale, togliamo il bricco da sotto il vaporizzatore e
battiamolo con due tre colpi secchi sul bancone, in modo da far salire la
schiuma in superficie, e lasciando il latte ancora liquido al di sotto. Se avrete
raggiunto il giusto risultato con un leggero movimento del polso fate cadere la
schiuma di latte nella tazzina del caffè, con delicatezza e senza versarne
troppa, la giusta dose macchia solo il caffè nel centro lasciando i bordi color
nocciola.
Se ancora non
avete dimestichezza con il bricco, potete raccogliere la schiuma con un
cucchiaino a adagiarla sul caffè. Ottenere un latte macchiato di prima ordine
necessita di impegno e pratica, quindi non scoraggiatevi se non riuscite a
prepararlo al primo colpo, inoltre nella caffetteria, un buon latte macchiato
risulta la bevanda più difficile da preparare. Il caffè macchiato viene preso
in vari momenti della giornata, se ordinato di mattina, molto spesso viene
accompagnato da un croissant o da una brioche.
Latte macchiato, perfetto per lo spuntino pomeridiano
Se preso nel
pomeriggio, al posto del classico tè, che contraddistingue la cultura inglese,
può essere accompagnato da pasticcini, dolci fatti in casa, pasta di mandorle.
Il latte
macchiato molte volte può essere una preclusione per chi invece è intollerante
al lattosio, ma molti bar, negli ultimi tempi, utilizzano vari tipi di latte
vegano o senza lattosio. Dal latte vegano è più difficile ottenere una schiuma
perfetta, ma sicuramente quello che si presta meglio è il latte di soia perché
più corposo e grasso, per chi non potesse bere nemmeno quello di soia si può
ovviare su il latte di riso, mentre il latte estratto dalle mandorle è
inutilizzabile per la preparazione del caffè macchiato.
Il latte senza
lattosio, o ad alta digeribilità, può essere utilizzato, ma per ottenere una
buona schiuma deve essere freddo e mantenuto in un frigo con la temperatura
fissata sui quattro gradi centigradi, mentre nell’utilizzo del latte intero di
alta qualità la temperatura può essere tenuta sugli otto gradi centigradi.
Ora non abbiamo
più ostacoli, dobbiamo solo imparare a usare bene la macchinetta del caffè e
potremmo ottenere e offrire un ottimo latte macchiato a chiunque che lo chieda,
e infine possiamo godercelo anche noi.
latte macchiato |
Il cappuccino, la colazione di ogni italiano
In Italia è la
bevanda che, da solo o con un croissant, non può mancare a colazione; nei paesi
dell’Europa dell’Est è il fine pasto ideale: stiamo parlando dell’amatissimo
cappuccino, la bevanda che fonde caffè espresso e latte montato a schiuma in un
connubio perfetto.
Il cappuccino è
una delle bevande italiane più amate e consumate all’estero, ma in realtà le
sue origini non arrivano dal nostro Bel paese. Dove nasce allora?
Nascita ed evoluzione del capuccino
Sembrerebbe,
infatti, che la bevanda ha le sue radici in una Vienna di fine ‘600, da parte
del frate cappuccino Marco da Aviano; egli fu inviato in città da parte del
Papa per riunire le potenze europee contro l’esercito ottomano che assediava la
città, riuscendosi.
Il frate, in
seguito, ancora in soggiorno a Vienna, si diresse in uno dei tanti cafè che
aprirono all’epoca, grazie ai sacchi di caffè che i Turchi furono costretti a
lasciare in segno di sconfitta. Marco da Aviano assaggiò la nuova bevanda ma,
trovandola troppo forte, decise di far aggiungere del latte per addolcirne il
sapore: l’unione del latte al caffè rese la bevanda di un colore simile al saio
del frate cappuccino, “Kapuziner” per la precisione, e così venne battezzata la
nuova bevanda.
Possiamo
appurare, perciò, che l’origine del cappuccino è austriaca, ma se definiamo la
bevanda tipicamente italiana una ragione esiste: infatti, il cappuccino
viennese era molto diverso da quello che beviamo oggigiorno. Esso veniva
preparato estraendo il caffè col metodo “alla turca” ed il latte non veniva
montato; il capuccino che conosciamo oggi ha origine intorno agli anni ’30 del
‘900, a Trieste e in alcuni territori austroungarici di proprietà italiana,
grazie all’avvento delle prime macchine espresso.
Oggi, il
cappuccino è definita, insieme al classico caffè espresso, la bevanda “made in
Italy” per antonomasia, richiestissima nel bar, e non solo: infatti, molti
italiani sono diventati esperti nella preparazione del cappuccino casalingo. Ma
come si fa?
Come si prepara il cappuccino in casa
Generalmente,
sono tre gli ingredienti principali per un buon cappuccino.
Ingredienti ed
utensili per 1 persona:
-
125 ml di latte (preferibilmente
intero, per una schiuma corposa)
-
25 ml di caffè
-
Montalatte elettrico
-
Zucchero (generalmente vanno bene
da 1 a 3 cucchiaini)
Procedimento:
Innanzitutto,
bisogna mettere a scaldare il latte in un pentolino, rendendolo caldo ma non
bollente; successivamente, versare il liquido in una ciotola e montare con
l’aiuto del montalatte, fin quando la superficie non diventa spumosa e
brillante (in caso ne siete sprovvisti, va bene anche la frusta elettrica).
Lasciar riposare per cinque minuti il composto.
Adesso, bisogna
preparare il caffè col metodo che più preferite (va bene sia con la classica
moka, sia quello in cialda o capsula), versarlo in una tazza ed, infine,
aggiungere delicatamente il latte.
Il cappuccino
può essere guarnito in vari modi: c’è chi preferisce la classica spolverata di
cacao in polvere in superficie, chi gradisce li più un velo di cannella in
polvere, chi invece preferisce rendere il suo cappuccino più goloso con una
noce di panna sulla schiuma.
Montare il latte: infiniti modi
Sono diversi i
modi con cui il latte può essere montato: oltre al montalatte ed ala frusta, la
scelta ricade spesso sull’erogatore di vapore, in quanto, spesso, è in
dotazione con le macchine da caffè elettriche. Per un buon cappuccino, però,
bisogna avere un occhio di riguardo per i piccoli dettagli: in primo luogo,
bisogna far andare a vuoto, per un paio di secondi, il getto dell’erogatore;
questo preché il getto iniziale sprigiona una piccola quantità d’acqua che
potrebbe rendere la nostra bevanda leggermente “acquosa”; montare il latte in
un recipiente d’acciaio facendo si che il liquido non trabocchi e bolla troppo;
una volta montato, bisogna ruotare il contenitore in senso sia orario che
antiorario, per evitare la formazione di bolle d’aria; infine, aspettare un
minuto prima di versarlo nella tazza.
Una tecnica
sicuramente più prattica prevede l’utilizzo di un barattolo di vetro ed un
microonde. In questo caso, bisogna versare il latte all’interno del barattolo,
chiudere il contenitore con l’apposito coperchio e shakerare energeticamente
per almeno 30 secondi; successivamente, svitare il coperchio e riscaldare per
altri 30 secondi il barattolo nel forno a microonde; infine, unire il liquido
al caffè.
Un modo
“anticonvenzionale” è sicuramente quello che prevede l’utilizzo della bottiglia
di plastica: la procedura è estremamente semplice: basta aggiungere il latte
all’interno della bottiglia e sbattere con forza finchè non si formerà la
schiuma; questo è un metodo che permette di utilizzare sia latte caldo che
freddo. Attenzione però: maggiore sarà la quantità di latte all’interno della
bottiglia, maggiore sarà il tempo che servirà per far formare la schiuma;
quindi, è preferibile aggiungere poco liquido per risparmiare tempo ed energie.
Infine, un
utensile che rende facile e veloce la formazione della schiuma è certamente lo
sbattitore per latte, che, oltretutto, è anche economico: bisogna soltanto
versare il latte in un recipiente in acciaio, immergevi lo sbattitore ed
azionarlo 30 secondi; in poco tempo avrete una schiuma perfetta.
Bimby e cappuccino: la procedura
Oggi, molti non
possiamo fare a meno del Bimby, robot da cucina dalle qualità eccelenti.
Ebbebe, è possibile preparare un cappuccino perfetto in poco più di cinque
minuti.
Ingredienti per
due persone:
-
300 g di latte intero
-
Un cucchiaio di caffè solubile
-
Un cucchiaio di zucchero semolato
Procedimento:
Bisogna
inserire tutti gli ingredienti all’interno del boccale, far cuocere il tutti a
60º per cinque minuti a velocità 4, infine azionare a velocità 8 per altri 35
secondi.
Adesso, non
resta altro che versare la bevanda all’interno di una tazza e gustarla
piacevolmente.
cappuccino |
Il caffè decaffeinato, a prova di nervosismo
Il caffè decaffeinato nasce a Brema
nel 1905 grazie a Ludwig Roselius, il quale lo ha sperimentato e dopo pochi
anni commercializzato con il nome di caffè Hag.
Oggi il decaffeinato è bevuto
regolarmente da circa il 12% dei consumatori di caffè, ma sono molti di più
(circa il 30%) quello che lo bevono ogni tanto.
Che cos’è il caffè decaffeinato?
Il caffè
decaffeinato è un caffè al quale è stata rimossa, per mezzo di un processo
tecnologico, la caffeina in esso contenuta.
Lo standard
internazionale impone una rimozione del 97,5% della caffeina dai semi di caffè,
mentre lo standard europeo impone un residuo di caffeina nei chicchi di caffè
inferiore allo 0,1%. In termini di quantità residua nei chicchi, i due standard
si equivalgono.
Infatti il
decaffeinato nasce attraverso un processo di lavorazione che può essere
effetuato in tre modi differenti, tutti e tre rigidamente controllati e
regolamentati dalla legge italiana.
Secondo la
norma vigente in merito, infatti, un caffè decaffeinato, per essere definito
tale, non deve contenere più dello 0,15% di caffeina e, in più, la legge fissa
rigidamente anche la quantità dei due solventi che possono essere impiegati nel
processo di estrazione della caffeina (il diclorometano e l’acetato d’etilene).
Le procedure per la decaffeinizzazione
Esistono
sostanzialmente due tipi di procedure per la decaffeinizzazione:
-
Estrazione con solvente chimico:
è il sistema caffè più classico, e secondo molti tecnici ancora quello che dà i
risultati migliori, riuscendo a togliere la caffeina lasciando intatte le
qualità organolettiche del caffè. Con questo metodo il caffè viene prima messo
a bagno in acqua per la fase di “gonfiaggio”; a questa fase segue quella del
trattamento vero e proprio, in cui il caffè viene messo a bagno con una
sostanza, di solito diclometano, che riesce selettivamente a “catturare” la
caffeina lasciando passare le altre sostanze. In alcuni casi si usa acetato di
etile per sciogliere e portare via la caffeina. Acetato di etile è abbastanza
naturale – lo si può trovare nella frutta – ma è anche moderatamente tossico.
-
La decaffeinizzazione ad acqua:
estrazione ad acqua è molto semplice. I chicchi di caffè verdi sono immersi in
acqua calda, che estrae la caffeina, stavolta purtroppo insieme a tutti gli
altri ingredienti che rendono il gusto del caffè così buono, in pratica è come
se si facesse un’enorme caffè. L’acqua viene poi filtrata attraverso filtri al
carboni attivi, che trattengono la caffeina lasciando passare le altre
sostanze. Questo sistema, davvero del tutto naturale, tende però a “stressare”
molto il caffè.
-
La decaffeinizzazione a CO2:
l’estrazione a CO2 appare più complessa, è del tutto naturale, e
sfrutta la variazione di stato da liquido a gassoso dell’anidride carbonica;
nel momento in cui, a 72,8 atmosfere, il liquido e il gas raggiungono densità
identiche, il biossido di carbonio supercritico risultante diventa un solvente
eccelente per la caffeina, così come per molti altri composti organici.
Il caffè decaffeinato è sicuro?
Nonostante vi
siano discordanti pareri che mettono in dubbio la qualità e la sicurezza del
caffè decaffeinato, recenti studi hanno dimostrato che quest’ultimo non è
affatto pericoloso, tuttavia è sempre bene, visto che si può scegliere tra
caffè decaffeinato ad acqua e decaffeinato per mezzo di solventi, scegliere
quello per il quale è possibile capire esattamente quale metodo sia stato
utilizzato.
Nel 2004 in
Etiopia è stata scoperta una varietà di arabica, la Coffea charrieriana, che
contiene percentuali di caffeina simili a quelle di un decaffeinato, in un
futuro prossimo forse sarà disponibile su larga sacla e sostituirà il caffè
decaffeinato.
Tuttavia anche
oggi sono disponibili varietà di caffè 100% arabica (che contiene mediamente la
metà della caffeina di una robusta) che contengono quantità molto basse di
caffeina e possono quindi essere tollerate da chi sceglie il caffè decaffeinato
solamente per ridurre la quantità di caffeina assunta nell’arco della giornata.
Per finire, il caffè marocchino
Introduzione
Il caffè
marocchino è un’ottima e deliziosa variante del normale espresso. Si tratta di
un nuovo tipo di caffè ormai rinomato in tutta Italia. Geograficamente, le sue
origini vengono collocate ad Alessandria. Era la terra del celeberrimo Conte
Camillo Benso di Cavour. A lui sembra strettamente legato il caffè marocchino.
Pare infatti che questa bevanda sia una variazione del “bicerin”, tanto amato
dallo statista. Era una bevanda composta da latte, cioccolato e caffè. Lo
servivano solitamente in lunghi bicchieri. Il nome deriva dalla sua particolare
colorazione. Essa deriva dall’amalgama dei suoi deliziosi componenti. Il caffè
marocchino racchiude in sé tutto l’aroma ed il profumo dei suoi deliziosi
ingredienti. Preparare quest’ottimo caffè marocchino non è un’impresa
complicata. Basterà solo attenersi a poche e semplici regole.
Assicurati di
avere a portata di mano:
-
Caffè espresso
-
Latte
-
Panna
-
Cacao in polvere
-
Zucchero
Il segreto per
una buona riuscita del caffè marocchino? Scegliere ingredienti di buona
qualità! Inoltre assicurarsi di realizzare un’ottima montatura del latte. Ciò
servirà ad ottenere la caratteristica schiuma densa e morbida. Servirà una
buona macchinetta per espresso. Ormai è in uso in moltissime cucine del nostro
paese. Assicurarsi poi che il latte sia molto freddo. Bisogna anneterlo fino
alla metà del recipiente di metallo scelto. Accendere la modalità vapore,
inserire il beccuccio ad un centimetro di profondità sul livello del liquido.
Azionare al massimo l’erogazione. Una volta montato, inserire la lancia più a
fondo. Scaldare così alla temperatura desiderata. Lasciar riposare per mezzo
minuto. Un buon consiglio? Preparare la crema sempre prima del caffè!
Prendere ora
una tazzina di vetro trasparente. Sarà gradevole ed elegante alla vista!
Spolverare abbondantemente il fondo con del cacao amaro in polvere. Montare il
latte fino a che diventi una schiuma morbida. Versarlo all’interno della tazza.
Mettere la tazzina sotto il getto della macchina. Erogare il caffè. Infine
zuccherare a piacimento. Un ulteriore modo di formulare il marocchino?
Immetendo il caffè direttamente nella tazza. Far cadere a pioggia un cucchiaio
di cacao abbondante. Poi versare la crema di latte sino all’orlo. Infine,
decorare! Rispolverare con il cioccolato in polvere e finalmente gustare.
Anche chi non
possiede una macchina per espresso potrà divertirsi nel creare questa squisita
bibita! Come fare? Ecco come preparare un buonissimo caffè marocchino in modo
ancora più semplice. Al posto del latte adoperare della panna montata. Per una
tazza ne basteranno 30 g. Sarà possibile utilizzare direttamente la panna spray
del supermercato. Fare una base di cacao sul fondo. Mettere sul fuoco il
quantitativo necessario di caffè. Andrà bene il semplice caffè fatto con una
moka. Irrorare sino allà metà del recipiente con la panna montata. Versare a
filo il caffè pronto. Anche in questo caso, ricoprire con un velo di
cioccolato. Infine dolcificare a piacere. E finalmente gustare!
Per i più
golosi e creativi, ecco una variante fantasiosa. È possibile rendere ancor più
speciale il caffè marocchino. Chi preferisce la novità alle versioni classiche
e tradizionali non potrà non provare! Ad esempio è possibile aggiungere, se lo
si desidera, qualche ingrediente “segreto”. Un esempio? Una spruzzatina di
cannella darà un particolare e dolce aroma al caffè. Una versione ancora più dolce?
Una stecca di vaniglia renderà il caffè marocchino veramente speciale. Infine,
la tazzina più golosa di tutte. Un po’ di caramello sarà il tocco originale ed
inaspettato del caffè marocchino.
In Italia, il caffè è una vera religione. Certo, la passione
per il caffè raggiunge livelli sconosciuti... Consideri che succede lo stesso
in Spagna? C’è qualche tipo di caffè tipico della Spagna? Si può paragonare
questi tipi tipici di caffè “spagnoli” a qualche tipo di caffè italiano?
C’è qualche bevanda tipica come il caffè che sia tipica
della Spagna e che venga considerata come una vera religione?
Una domanda: che vi pare questo articolo sul caffè? È
stato interessante?
Che ne pensate?